La vendemmia 2024 in provincia di Belluno si prospetta decisamente migliore rispetto al 2023, quando la produzione aveva subito perdite significative, tra il 30% e il 50%, a causa delle violente grandinate. Nonostante una primavera piovosa, le condizioni meteorologiche nel corso della stagione si sono rivelate più favorevoli, e l’uva raccolta in queste settimane sembra promettere bene sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo.
Una stagione partita con difficoltà ma in netto miglioramento
Enzo Guarnieri, presidente dei viticoltori di Confagricoltura Belluno, ha sottolineato che la raccolta nella Valbelluna è già quasi completata e i viticoltori esprimono soddisfazione. Le incessanti piogge tra marzo e giugno avevano creato molti problemi durante la fase di fioritura e allegagione, ma il meteo è migliorato notevolmente tra luglio e agosto, consentendo un recupero produttivo. Le grandinate sono state scarse e la peronospora è stata contenuta, il che fa prevedere buone rese e qualità, sebbene sia ancora presto per tirare le somme definitive, soprattutto per le varietà a bacca rossa che maturano più tardi nel Feltrino.
Viticoltura storica e nuove varietà: le chiavi del successo
Marco De Bacco, viticoltore e presidente del Consorzio Coste del Feltrino, ha confermato l’andamento positivo della stagione, sottolineando come l’esperienza accumulata lo scorso anno, particolarmente difficile, abbia permesso ai produttori di essere più preparati nel 2024. Chi ha agito tempestivamente con i trattamenti adeguati ha ottenuto raccolti di qualità elevata, simili a quelli del 2022. Le zone di viticoltura storica, come quelle lungo le rive del monte Aurin, hanno beneficiato di un clima favorevole e delle varietà autoctone, tra cui Bianchetta, Pavana, Gata e Turca, che hanno dimostrato una maggiore resistenza rispetto alle varietà internazionali.
Innovazioni e sfide future per i viticoltori bellunesi
Inoltre, De Bacco ha evidenziato come sempre più viticoltori stiano investendo in impianti di vitigni autoctoni, grazie alla loro capacità di adattarsi al territorio e garantire buoni risultati. Anche le varietà resistenti, come Solaris e Souvigner Gris, stanno offrendo ottimi risultati nella produzione di vini bianchi, mentre per i vitigni a bacca rossa ci sono ancora margini di miglioramento, sia in termini di resistenza alle malattie fungine che di qualità enologica.
Prospettive per il futuro della viticoltura bellunese
La vendemmia 2024 si conferma, dunque, come un’annata di ripresa per la viticoltura bellunese, dopo un 2023 segnato da condizioni meteo avverse. La maggiore preparazione dei viticoltori, l’investimento nelle varietà autoctone e resistenti, e un clima più favorevole hanno permesso di ottenere risultati soddisfacenti. Tuttavia, rimangono sfide aperte, soprattutto per le varietà a bacca rossa, che necessitano di ulteriori miglioramenti per garantire la stessa resistenza e qualità dei bianchi.