La Cidat ha ribadito la sua volontà di ampliare la sua struttura sanitaria a Terni con 80 nuovi posti letto e attende con fiducia la sentenza del Tar dell’Umbria, che dovrà stabilire la validità dell’autorizzazione originariamente concessa. L’azienda, attiva nel settore della sanità privata locale, ha pianificato da quasi dieci anni un importante progetto di espansione della clinica di proprietà, con un investimento previsto tra i 20 e i 25 milioni di euro.
Secondo quanto spiegato dalla Cidat, la Regione Umbria aveva concesso l’autorizzazione per l’opera prima della pandemia da Covid-19. Tuttavia, di recente è stato introdotto un nuovo regolamento che stabilisce l’obbligo di avviare i lavori entro due anni dall’ottenimento del permesso. Questo cambiamento normativo ha fatto sì che i termini previsti scadessero, poiché le autorizzazioni precedenti non avevano vincoli temporali per l’inizio delle opere. Di conseguenza, Cidat ha deciso di contestare il provvedimento e ha portato la questione davanti al Tar dell’Umbria. La decisione del Tribunale amministrativo regionale sarà cruciale, e potrebbe essere seguita da un eventuale ricorso al Consiglio di Stato.
“In attesa della sentenza, speriamo che venga riconosciuto il nostro diritto a completare il progetto”, concludono dalla Cidat, sottolineando l’importanza di portare a termine un’opera che aumenterà significativamente i posti letto a disposizione della sanità di Terni.