A pochi giorni dall’annuncio della Flex, azienda con sede a Trieste, in merito alla fine del contratto con Nokia – principale cliente dello stabilimento – arriva la notizia del primo taglio occupazionale all’interno della catena di fornitori e appalti legati all’azienda. La situazione è stata segnalata dai sindacati Fiom e Filt Cgil, rappresentati dai segretari provinciali Marco Relli e Stefano Mauro, i quali hanno espresso preoccupazione per il futuro lavorativo degli operatori coinvolti.
200 lavoratori a rischio
Attualmente, le attività legate al contratto con Nokia assorbono circa 200 persone su un totale di 348 occupati nello stabilimento di Trieste. Flex ha cercato di rassicurare i dipendenti, sostenendo che l’organico non subirà tagli nell’immediato. Tuttavia, la fine del contratto con Nokia, fissata per la fine del 2024, apre uno scenario di incertezza per il futuro occupazionale, specialmente per i lavoratori diretti e per quelli impiegati nella filiera degli appalti.
Prime ricadute sugli appalt
Il primo segnale di crisi è arrivato con la cessazione del contratto con la società Work Service, che fino al 30 settembre impiegava 14 dipendenti presso lo stabilimento triestino della Flex. A oggi, non è subentrata nessuna nuova impresa appaltatrice a sostituire Work Service, aumentando così le preoccupazioni per ulteriori tagli nell’indotto. I sindacati hanno evidenziato come i lavoratori degli appalti siano spesso i primi a subire le conseguenze delle difficoltà aziendali, essendo maggiormente esposti ai rischi occupazionali rispetto ai dipendenti diretti.
Diversificazione clienti
Nonostante gli sforzi della Flex per diversificare il portafoglio clienti e trovare nuove opportunità di mercato, Fiom e Filt Cgil hanno sottolineato che attualmente non vi sono garanzie concrete che possano assicurare la tenuta occupazionale per i 200 lavoratori diretti coinvolti nelle attività legate a Nokia. La mancanza di prospettive certe espone ulteriormente i dipendenti e l’intera filiera degli appalti a un rischio significativo, soprattutto in un territorio già segnato da processi di deindustrializzazione.
Azioni sindacali e richiesta di tutela nazionale per Flex
I sindacati hanno garantito l’impegno a intraprendere tutte le azioni necessarie, sia a livello istituzionale che sindacale, per tutelare i lavoratori coinvolti. L’obiettivo è includere la Flex tra le aziende da preservare a livello nazionale, riconoscendo il suo ruolo strategico nel settore digitale. Questo percorso mira a garantire continuità occupazionale in un contesto locale già fortemente esposto al rischio di perdita di posti di lavoro e a cercare soluzioni che possano preservare l’occupazione, sia per i lavoratori diretti che per quelli coinvolti nella filiera degli appalti.