Avv. Patrizia Giusti (Giusti&Laurenzano Avvocati): “La riforma del diritto sportivo tra antidiscriminazione e Safeguardian”

Nuovi obblighi per tutte le federazioni sportive, dalle federazioni nazionali alle società e associazioni con scadenze molto brevi: dotazione del MOG sportivo e nomina del Responsabile Safeguarding. Lo studio Giusti&Laurenzano offre attività di consulenza specifica in materia.

La maggiore sensibilizzazione che la società ha mostrato nell’ultimo decennio rispetto ai temi della violenza e della discriminazione hanno finalmente investito anche il settore dello sport. Da sempre luogo deputato all’incontro-scontro di personalità eterogenee per cultura, etnia, religione, sesso e razza, lo sport non poteva rimanere escluso dalla campagna di sensibilizzazione contro la violenza, anche in considerazione del sempre più allarmante numero di procedimenti instaurati innanzi agli organi di giustizia sportiva, aventi ad oggetto denunce per condotte violente e discriminatorie. L’art. 16 del decreto legislativo 39/2021 ha stabilito che le singole federazioni sportive, sentito il parere del CONI, emanino ogni 4 anni delle Linee Guida per la predisposizione di un Modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva (il cosiddetto MOG sportivo), unitamente a Codici di condotta a tutela dei minori per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra forma di discriminazione prevista dal D. Lgs. 198/2006 o per ragioni di etnia, religione, convinzioni personali, disabilità, età od orientamento sessuale.

«Questa normativa è uguale per tutti – sottolinea l’avvocato Patrizia Giusti dello studio legale Giusti&Laurenzano – dalle grandi federazioni nazionali alle associazioni e società sportive, anche dilettantistiche, ed è obbligatoria. Si rende necessario, quindi, un supporto legale per la messa a norma di questa nuova disciplina, entrata in vigore recentemente ma con scadenze molto brevi. Il comma 2 dell’art. 16 prevede che le società e le associazioni sportive adottino i Modelli organizzativi entro 12 mesi. Il nostro studio legale, tra le altre competenze, ha internamente anche questa specializzazione. Abbiamo già preso diversi incarichi da grandi palestre e associazioni di Roma e comprendiamo che c’è ancora necessità di maggiore comprensione in materia».

Il primo strumento di prevenzione è costituito dal Codice di condotta (o di comportamento), nel quale vengono cristallizzati obblighi, divieti e standard di condotta e buone prassi da applicarsi all’attività sportiva e al contesto di riferimento. Si tratta di principi che esprimono i concetti di lealtà, buona condotta ed inclusione, declinati all’interno di un codice di comportamento, a cui tutti i tesserati, gli stakeholders, amministratori e dipendenti, comunque declinati, hanno l’obbligo di riferirsi. Nello specifico il MOG sportivo è un documento di sintesi che prende le mosse da un’articolata attività di indagine.

«Il consulente incaricato – spiega l’avvocato Giusti – ha il compito di dare avvio alla mappatura del rischio, un’indagine mirata sui reati astrattamente ipotizzabili ex D. Lgs. 39/2021, che viene “calata” nel contesto di specie, in riferimento alla natura e alla tipologia dell’attività svolta, alle sue dimensioni e al territorio cui afferisce. La mappatura dei rischi si articola in tre momenti salienti: identificazione dei potenziali rischi, con riferimento al contesto di indagine; progettazione del sistema volto alla prevenzione del rischio-reato; sintesi del processo di risk assessment nel MOG sportivo. Oltre ad essere aggiornato ogni quattro anni, il MOG sportivo dovrà essere pubblicato sulla home page della società/associazione sportiva e portato a conoscenza di tutti gli interessati, anche tramite visione cartacea in sede».

Allo scopo di prevenire e contrastare fenomeni violenti e discriminatori in ambito sportivo, l’art. 33 del D. Lgs. 39/2021 prevede, inoltre, la nomina di un Responsabile Safeguarding, che dovrà garantire il superiore interesse della persona e della sua tutela psicofisica. Per tale motivo, pur in assenza di specifiche competenze richieste dalla norma, si ritiene opportuno che il Safeguarding sia selezionato tra esperti in ambito legale o medico o psicologico. «Il Responsabile Safeguarding – evidenzia l’avvocato Giusti – ha una serie di poteri, ma anche di obblighi civili. È un organo di controllo che verifica regolarmente l’applicazione del modello, tutelando e proteggendo tutte le persone che afferiscono alla società/associazione sportiva, con particolare riguardo ai soggetti cosiddetti vulnerabili (minori o adulti), da comportamenti violenti e discriminatori, garantendo un ambiente sano, di accoglienza e di inclusione. All’esito del procedimento di verifica (attivato su segnalazione o autonomamente) il Safeguarding deve dare atto del risultato all’interno di un suo processo verbale scritto, che riporta agli organi di vertice».

Il D. Lgs. 39/2021 è, quindi, il primo concreto strumento che la legge nazionale ha messo in campo per prevenire fenomeni violenti e discriminatori in un settore particolarmente sensibile. «Solo il tempo saprà dirci se la norma avrà raggiunto il scopo, che è quello non di sanzionare comportamenti violenti e discriminatori, ma di prevenirli, creando un ambiente sportivo sano in cui tutti i soggetti coinvolti possano trovare corretto spazio di crescita psico-fisica», conclude l’avv. Giusti.

Lo studio legale Giusti&Laurenzano fondato nel 2008 a Roma, è suddiviso in macroaree di competenza. L’Avv. Patrizia Giusti si occupa di diritto penale, criminologia, cybersecurity, diritto penale d’impresa ed anticorruzione, oltre al diritto di famiglia e dei minori; l’Avv. Carmine Laurenzano di diritto civile, amministrativo, condominiale, consumerismo e tutela alimentare. Lo studio offre attività di consulenza specifica nella materia del decreto legislativo 39/2021 ed ha le competenze, i requisiti e l’esperienza per redigere il MOG sportivo e poter essere nominato Safeguarding.

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