L’introduzione dell’intelligenza artificiale (AI) nel campo della nefrologia segna una nuova fase per il trattamento dell’insufficienza renale terminale. Il progetto “Galileo”, condotto dal prof. Giovanni Gambaro dell’Università di Verona, è stato sviluppato in collaborazione con ricercatori di diverse università italiane e internazionali, tra cui Milano Bicocca, Padova, e Colonia, e con il supporto degli ingegneri finlandesi di Aiforia. L’obiettivo è assistere i nefrologi nella valutazione delle biopsie renali prima del trapianto, migliorando la precisione diagnostica e riducendo i tempi di valutazione.
Nel trapianto di rene, il processo di selezione dell’organo adatto è cruciale e avviene attraverso una serie di passaggi che possono influenzare la riuscita dell’intervento. Entro tre ore dal prelievo, l’anatomo patologo deve valutare i quattro comparti principali del tessuto renale (glomeruli, tubuli, interstizio e vasi) e assegnare un punteggio per determinare se l’organo sia adatto al trapianto. L’AI “Galileo” può migliorare la qualità di questa valutazione, fornendo dati oggettivi e accurati, e riducendo il margine di errore umano.
Questo progetto rappresenta un primo importante passo verso l’applicazione dell’intelligenza artificiale nella medicina dei trapianti, reso possibile anche grazie ai fondi del Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). L’uso di strumenti tecnologici avanzati può migliorare significativamente la qualità della refertazione, portando a decisioni più rapide e accurate, fondamentali per la riuscita del trapianto.