L’Italia ha raggiunto un importante traguardo, diventando leader europea nel settore del biologico con ben 2,5 milioni di ettari dedicati a queste coltivazioni e 84mila aziende agricole attive. Il nostro Paese supera di gran lunga Germania e Francia, con l’Umbria che registra una crescita significativa del 10% nel numero di aziende bio, passando da 1.746 nel 2022 a 1.921 nel 2023. Lo rivela un’analisi di Coldiretti Umbria, basata sui dati del Sinab, in occasione della Giornata europea del biologico del 23 settembre. Per quanto riguarda le superfici coltivate, la regione ha visto un incremento del 18,2%, raggiungendo 58.306 ettari contro i 49.348 dell’anno precedente.
Secondo Coldiretti, le aziende bio umbre rappresentano il 7% del totale, mentre il 19,3% della superficie agricola regionale è dedicato al biologico. Sempre nel 2023, si contano 2.110 operatori del settore, con un aumento dell’8,8% rispetto all’anno precedente. Tra le principali colture biologiche umbre spiccano foraggere (11.725 ettari), cereali (7.707 ettari) e ulivi (7.494 ettari).
La crescente domanda di prodotti biologici è guidata principalmente da ragioni di salute, ma anche dall’importanza del territorio di origine e delle garanzie offerte dalla certificazione. Tuttavia, la crescente importazione di prodotti bio dall’estero, che ha registrato un +40% nel 2023, minaccia i risultati ottenuti dall’Italia. Questi prodotti spesso non garantiscono lo stesso livello di qualità e sicurezza dei prodotti nazionali, ma vengono venduti come italiani a causa della mancanza di un’etichettatura trasparente.
Per proteggere i consumatori e difendersi dalle frodi, Coldiretti Bio ha stilato un decalogo con consigli utili per scegliere prodotti di qualità. Tra le raccomandazioni principali, vi è quella di controllare la presenza del logo europeo del biologico (la caratteristica foglia bianca su sfondo verde) sulle etichette dei prodotti, oltre alla verifica della certificazione e dell’origine italiana. Coldiretti consiglia, inoltre, di acquistare direttamente dalle aziende bio nei punti vendita o nei mercati contadini, come quelli di Campagna Amica, e di prediligere prodotti locali, freschi di stagione e a basso impatto ambientale.
Altro punto importante è la scelta di prodotti biologici che recuperano varietà tradizionali e razze autoctone, evitando quelli troppo lavorati. Anche il packaging deve essere essenziale ed ecocompatibile. Infine, la varietà nella dieta, basata sui principi della Dieta Mediterranea, è essenziale: verdura, pasta, olio extravergine d’oliva, carne e pesce biologici sono scelte da preferire.
Coldiretti Bio sottolinea l’urgenza di stabilire in Europa il principio di reciprocità nelle importazioni: le regole per il biologico devono essere le stesse sia per i prodotti comunitari sia per quelli provenienti da Paesi terzi. È fondamentale fermare la concorrenza sleale delle importazioni a basso costo e valorizzare il vero prodotto italiano, per costruire filiere biologiche che siano sicure e trasparenti dal campo alla tavola.
Decalogo anti frodi biologico:
- Verifica sempre la presenza del logo europeo del biologico sull’etichetta;
- Controlla le indicazioni obbligatorie per i prodotti venduti sfusi e verifica la certificazione del venditore;
- Accertati che l’origine italiana sia chiaramente indicata sull’etichetta;
- Acquista direttamente dalle aziende agricole biologiche o nei mercati di Campagna Amica;
- Preferisci prodotti biologici locali e a chilometro zero;
- Scegli prodotti biologici freschi e di stagione;
- Opta per prodotti che recuperano varietà tradizionali e razze locali;
- Evita il bio eccessivamente lavorato, preferendo prodotti a minima trasformazione;
- Prediligi confezioni essenziali e sostenibili;
- Segui una dieta variata con i prodotti biologici della Dieta Mediterranea.