Il nuovo data center nella miniera di San Romedio: nasce il progetto “Intacture”

Nel cuore della Valle di Non, sotto le gallerie della miniera di San Romedio, sorgerà un innovativo data center che sfrutterà le condizioni naturali del sottosuolo

Attraversando i frutteti della Valle di Non e le gallerie della miniera di San Romedio, dove attualmente si estrae la Dolomia, prenderà vita un progetto ambizioso: Intacture, un data center sviluppato dal consorzio Trentino Data Mine, che vede la collaborazione tra Università di Trento e partner privati. Il data center sarà costruito a circa 50 metri sotto terra, dove la temperatura è costante a 12 gradi, una caratteristica che permette un notevole risparmio sui costi di raffreddamento dei server, essenziale per l’efficienza energetica.

Un ambiente sicuro e tecnologicamente avanzato

La scelta di costruire il data center all’interno della miniera non è casuale. La struttura è particolarmente sicura: è protetta da rischi sismici, idrogeologici e alluvionali, oltre a essere isolata da interferenze elettromagnetiche, un aspetto cruciale con i nuovi sistemi tecnologici in arrivo. Come ha spiegato Roberto Covi, amministratore delegato dell’azienda Tassullo, proprietaria delle miniere, la sicurezza è uno dei punti chiave del progetto, che punta a garantire la protezione dei dati nel lungo termine.

Università di Trento al centro del progetto

L’Università di Trento gioca un ruolo importante in questa iniziativa. Flavio Deflorian, rettore dell’ateneo, ha sottolineato l’importanza di questo progetto per la gestione e la conservazione di dati critici per la ricerca e l’innovazione. Intacture diventerà un partner strategico per UniTrento, facilitando la conservazione sicura di informazioni rilevanti in settori come la ricerca scientifica e l’analisi dei dati.

Un investimento da 50 milioni di euro

Il progetto prevede un investimento complessivo di 50 milioni di euro, di cui 18 milioni sono coperti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Oltre ai vantaggi economici derivanti dalla riduzione dei costi di raffreddamento, il data center non consumerà nuovo suolo, poiché sfrutterà le gallerie già esistenti della miniera, un aspetto che sottolinea l’attenzione alla sostenibilità ambientale del progetto.

Utilizzi futuri: sanità e telemedicina in prima linea

Tra le applicazioni previste, la sanità sarà uno dei settori maggiormente beneficiati dal nuovo data center. Oscar Fruet, manager di Gpi e consigliere di Trentino Data Mine, ha evidenziato l’importanza dell’archiviazione e gestione dei dati per il futuro della sanità e della telemedicina. La capacità di gestire grandi quantità di informazioni sarà fondamentale per migliorare i servizi sanitari, supportando ricerche e applicazioni tecnologiche all’avanguardia nel settore medico.

Prossimi passi e tempi di realizzazione

Nonostante l’ambizioso progetto, l’attività estrattiva nella miniera continua. Le gallerie verranno adattate per ospitare i server, mentre la prima fase operativa di Intacture sarà completata entro il 31 dicembre 2025, secondo quanto affermato da Roberto Loro, rappresentante di Deda Group e consigliere di Trentino Data Mine. Una scadenza che lascia intuire un futuro imminente per questa innovazione tecnologica.

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