Durante il G7 dell’Agricoltura, a Ortigia di Siracusa, la Coldiretti, in collaborazione con i Consorzi Agrari d’Italia (CAI), ha presentato una serie di tecnologie avanzate che stanno rivoluzionando il settore agricolo italiano. Dai droni porta-insetti ai robot nei vigneti, l’agricoltura 5.0 si fa strada nei campi, offrendo nuove soluzioni per combattere i cambiamenti climatici e garantire la sicurezza alimentare.
Le innovazioni esposte a Ortigia includono droni per la lotta biologica, che trasportano insetti utili per eliminare i parassiti delle colture, e droni fertilizzanti capaci di distribuire nutrienti sugli alberi da frutto con estrema precisione. Questi dispositivi non solo migliorano la capacità produttiva, ma consentono anche un uso ottimale delle risorse. Tra le tecnologie in mostra figurano anche robot autonomi per la lavorazione dei vigneti e la rimozione delle infestanti, insieme a centraline meteo e fototrappole per monitorare le condizioni ambientali e la presenza di insetti.
L’adozione di queste tecnologie non solo riduce l’impatto ambientale, ma migliora l’efficienza delle pratiche agricole, aiutando gli agricoltori a ottimizzare l’uso di risorse come acqua e fertilizzanti, e a gestire le coltivazioni in modo più accurato grazie a dati dettagliati forniti dalle centraline connesse ai satelliti.
Secondo i dati di Coldiretti e Smart Agrifood, il settore dell’agricoltura digitale è in piena espansione, con un aumento del 19% del fatturato in un solo anno, raggiungendo oltre 2,5 miliardi di euro di investimenti. In Italia, oltre 1 milione di ettari sono gestiti con strumenti avanzati di agricoltura 4.0, e il 72% delle aziende agricole utilizza una media di 3,4 tecnologie digitali per azienda, una cifra in crescita costante.
Un altro elemento chiave per il futuro dell’agricoltura sostenibile è rappresentato dalle Tecnologie di Evoluzione Assistita (TEA), che consentono di selezionare varietà vegetali più resilienti ai cambiamenti climatici, riducendo al contempo l’impatto ambientale.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) sostiene questa trasformazione con un investimento di 6,3 miliardi di euro per la transizione 5.0, che include anche il settore agricolo. L’obiettivo è rendere l’agricoltura italiana più moderna, sostenibile e competitiva a livello globale.