Il presidente della provincia di Bolzano, Arno Kompatcher, ha annunciato in conferenza stampa che l’Alto Adige sta lavorando per integrare le pensioni minime, una misura volta a sostenere i pensionati con redditi più bassi. L’iniziativa è stata confermata dal direttore regionale dell’istituto di previdenza, Vittorio Feliciani, che ha sottolineato come l’annuncio vada oltre semplici parole, indicando un impegno concreto delle istituzioni locali.
Le pensioni minime sono un tema centrale in un quadro socio-economico complesso, caratterizzato da segnali contrastanti. Da un lato, i dati diffusi mostrano un aumento delle assunzioni nella regione, dall’altro, si registra anche un incremento delle prestazioni per disoccupazione. Questo dualismo riflette una tenuta complessiva dei conti, ma con alcune criticità che richiedono attenzione.
Tra queste problematiche, spicca il gender gap, ossia la differenza tra le pensioni percepite da uomini e donne. Le pensioni femminili, infatti, risultano mediamente più basse, aggravando una disparità economica già esistente. Un altro aspetto critico riguarda le pensioni medie in Trentino, particolarmente penalizzate dalla contribuzione discontinua di molti lavoratori stagionali, fenomeno comune nelle zone a vocazione turistica.