Preceduto dal taglio del nastro a The Square nel Centro Servizi, si è aperta eri la 41ª edizione di Cersaie con il convegno “Transizione energetica e competitività internazionale per la ceramica italiana” che si è tenuto presso l’Europauditorium del Palazzo dei Congressi di BolognaFiere. Nel corso dell’evento, diversi esponenti del settore hanno discusso le sfide e le opportunità legate alla transizione energetica, alla sostenibilità e alla competitività del settore ceramico italiano.
Augusto Ciarrocchi, presidente di Confindustria Ceramica, ha evidenziato le difficoltà che l’industria ceramica italiana sta affrontando, affermando: “L’industria ceramica italiana continua a risentire delle gravi crisi che perdurano a livello internazionale e della mancanza di certezze nel settore dell’edilizia nazionale.” Ha inoltre sottolineato i rischi di delocalizzazione e la necessità di una transizione energetica che tenga conto della realtà del settore. In conclusione dell’evento, è stato toccato anche il tema del made in. “Non è possibile che nel mercato europeo non si trovi una regolamentazione nel far sapere ai consumatori l‘origine del prodotto. Il Giappone e gli Stati Uniti lo fanno, mentre l’Europa lascia entrare prodotti senza che sia individuata l’origine della merce ed il consumatore non è in grado di fare una scelta a ragion veduta. Io credo che questo sia un fattore estremamente importante per tutelare la competitività delle ceramiche italiane e, più in generale, della manifattura italiana”.
Marco Fortis, direttore della Fondazione Edison, ha evidenziato la competitività della manifattura italiana, affermando che l’Italia è il quarto Paese esportatore al mondo: “Grazie a questa grande crescita di competitività, l’Italia è oggi il quarto Paese esportatore al mondo, ha realizzato una specializzazione multiforme nonostante il rallentamento economico mondiale”. Nel suo intervento, ha sottolineato i rischi della deindustrializzazione europea causata dalla transizione energetica. L’Unione Europea a 27 ha un surplus commerciale col resto del mondo di circa 38 miliardi di euro, con la sola industria delle piastrelle di ceramica che vale il 5% di questo surplus: un valore minacciato dagli obiettivi di transizione energetica, ma soprattutto dai tempi e dai modi secondo cui si dovrebbe realizzare la transizione energetica
Il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, ha sottolineato l’importanza di mantenere l’impegno per la sostenibilità, pur riconoscendo i problemi legati ai prezzi dell’energia. Ha anche menzionato il progetto sperimentale sulla cattura della CO2 a Ravenna.
Altri interventi significativi includono quelli dell’assessore regionale Vincenzo Colla, che ha parlato degli investimenti della regione Emilia Romagna nel settore energetico, e di Regina Corradini D’Arenzio di SIMEST, che ha sottolineato il ruolo dell’azienda nel supportare il settore ceramico: Continueremo a fornire il nostro supporto finanziando anche la crescita del capitale umano in azienda grazie anche a una misura come il “Plafond Africa” all’interno del piano Mattei che permette alle imprese di formare giovani africani da impiegare in Italia colmando una richiesta di manodopera ad oggi carente. Le nuove professionalità potranno quindi essere impiegate non solo in Africa ma anche negli stabilimenti italiani.
Oltre a ciò stiamo pensando ad ulteriori innovazioni che, tra l’altro, siano in grado di sostenere le imprese energivore così penalizzate sui mercati globali visto l’incidenza dei maggiori costi”.
Infine, Matteo Zoppas, presidente di ICE Agenzia, ha discusso l’importanza delle fiere per la promozione del Made in Italy “Come evidenziato da un’indagine ISTAT, le aziende che si sono rivolte all’Agenzia hanno avuto un aumento di export del 5% in più rispetto a quelle che non si sono rivolte a noi. Il comparto della ceramica per architettura e arredobagno è, in questo momento in difficoltà: l’export del 2023 ha perso, rispetto al 2022, circa il 15% ma in leggero recupero nei primi mesi del 2024 a -4%.
In ultimo Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, dopo aver sottolineato la vicinanza dell’Associazione alle popolazioni colpite dall’alluvione in Romagna, ha ribadito la necessità di sostenere l’industria ceramica e di adottare politiche che favoriscano la competitività delle imprese italiane: “Per noi l’industria ceramica è una eccellenza e non potevamo non essere qui a sostenerlo: è fondamentale supportare questa industria così importante per il Paese, leader del nostro made in Italy. Questo settore sa benissimo quanto è centrale l’ambiente avendo investito negli ultimi anni 2 miliardi, per arrivare al 100% di riciclo di acqua e scarti di produzione. Sono numeri importantissimi, è un settore attento all’ambiente e quindi è fondamentale che ci sia un riconoscimento”.
“Bisogna che gli 800 miliardi necessari per la transizione energetica non vengano presi alle imprese, che già adesso sono in difficoltà, e che vengano definiti i tempi – ha proseguito il presidente di Confindustria -. E’ indispensabile avere come obiettivo la neutralità tecnologica, avendo cura di salvaguardare la manifattura e le filiere italiane della subfornitura. Abbiamo bisogno che anche la ceramica sia competitiva rispetto ad altri Paesi e, perché lo sia, serve che l’Europa prenda decisioni. Sulla competitività non possiamo permetterci di perdere pezzi, quando dobbiamo registrare che lo scorso anno il 63% delle vendite indiane di ceramiche era diretto in Europa, quando il costo dell’energia elettrica ha in Italia un prezzo superiore del 40% rispetto all’Europa o quando dobbiamo comprare l’energia elettrica dalle centrali nucleari francesi”.