Acciaierie Valbruna: a rischio 700 posti di lavoro a Bolzano

La scadenza della concessione nel 2025 apre dubbi sul futuro dell'acciaieria e dei suoi dipendenti

L’Acciaieria Valbruna di Bolzano si trova ad affrontare un futuro incerto, con la concessione per l’utilizzo dei terreni, capannoni e dello stabilimento che scadrà nel 2025. Questa situazione sta destando preoccupazione tra i lavoratori e le istituzioni locali, considerando che l’azienda dà lavoro a centinaia di persone, compresi i dipendenti dell’indotto.

Il sindacato Uil, attraverso il suo segretario generale di Bolzano, Mauro Baldessari, ha lanciato un allarme sulle possibili ripercussioni di una chiusura o ridimensionamento dell’acciaieria. “È inaccettabile che in una realtà industriale come quella di Bolzano si possano perdere 700 posti di lavoro, inclusi quelli legati all’indotto,” ha dichiarato Baldessari. Ha inoltre sottolineato come l’acciaieria non rappresenti solo una fabbrica, ma un vero e proprio pilastro economico e sociale per la provincia, con conseguenze gravissime per le fasce più deboli in caso di chiusura.

Anche Marco Pugliese, responsabile dell’Osservatorio Economia della Uil, ha sottolineato l’importanza di una pianificazione strategica per evitare errori già commessi in passato, come accaduto a Merano. “L’acciaieria è una fonte di sostentamento per centinaia di famiglie, e la sua chiusura avrebbe ripercussioni devastanti sull’economia locale,” ha affermato Pugliese, aggiungendo che la Provincia di Bolzano dovrebbe puntare a incrementare la produttività industriale.

Pugliese ha anche citato il possibile ingresso di Leonardo a Bolzano come un’opportunità per rafforzare il settore industriale e dare un nuovo impulso all’economia locale. Tuttavia, per farlo, sarà necessario un piano industriale che tuteli i lavoratori e renda la provincia attrattiva per nuovi investimenti.

La Uil ha espresso la necessità di un incontro urgente con gli assessori competenti e con il presidente della Provincia, al fine di ottenere garanzie concrete sul futuro dell’acciaieria e sulla tutela dei posti di lavoro. “Non possiamo permetterci una deindustrializzazione della provincia,” ha concluso Baldessari, chiedendo alla Provincia di dare priorità al mantenimento dei posti di lavoro e alla stabilità dell’industria locale.

 

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