Il mal di schiena è un problema diffuso che comporta costi significativi per la sanità pubblica e privata. In Friuli Venezia Giulia, la spesa annuale supera i 700 milioni di euro, mentre a livello nazionale raggiunge i 36 miliardi di euro. Questi dati sono emersi durante un convegno organizzato a Udine dall’Ordine dei Fisioterapisti del Friuli Venezia Giulia, in collaborazione con la sezione regionale dell’Associazione Italiana di Fisioterapia e il Comune di Udine.
Melania Salina, presidente regionale dell’Ordine dei Fisioterapisti (Ofi), ha spiegato che nel 90% dei casi il mal di schiena non è associato a patologie gravi o a specifiche anomalie anatomiche. Le cause sono spesso multifattoriali, e senza un’adeguata gestione può diventare un problema cronico. In questo contesto, il ruolo della fisioterapia si rivela fondamentale per trattamenti sicuri ed efficaci, in stretta sinergia con il personale medico.
Manuel Vidoni, fisioterapista intervenuto al convegno, ha evidenziato come l’84% della popolazione sperimenti almeno una volta nella vita un episodio di mal di schiena. Il fenomeno colpisce maggiormente le donne tra i 40 e i 60 anni, ma l’incidenza diminuisce con l’aumento dell’attività fisica. L’esercizio regolare, infatti, almeno 150 minuti di attività moderata o 75 minuti di attività intensa a settimana, svolge un’azione preventiva importante.
L’evento ha ribadito la necessità di investire in prevenzione e trattamenti fisioterapici per ridurre l’impatto economico e sociale di questa condizione diffusa, che, oltre ai costi diretti, causa notevoli perdite in termini di produttività a causa delle assenze dal lavoro.