Nel primo semestre del 2024, l’export del Veneto ha registrato una flessione del -3,5%, un dato che si contrappone alla crescita del +2,8% rilevata nello stesso periodo del 2023. Secondo un rapporto di Assomerestero, il calo è legato principalmente alla riduzione delle vendite verso mercati chiave come la Germania, che ha segnato un -8,8% per un valore di 524 milioni di euro, e gli Stati Uniti, con un -5,6% pari a 214 milioni di euro. In particolare, l’export di macchinari, prodotti metallurgici, carpenteria metallica, tessili e componentistica ha subito le maggiori perdite.
Il settore più colpito è quello dei mezzi di trasporto e della componentistica, che ha subito un calo del -14,4%, seguito dai prodotti metallurgici (-14,0%) e dalle calzature (-13,6%). Anche i prodotti tessili e abbigliamento hanno registrato un decremento del -5,5%. La crisi del mercato tedesco ha avuto un forte impatto soprattutto sulle esportazioni delle province di Treviso e Belluno, dove il calo dell’export verso la Germania è stato rispettivamente del -10,5% e del -6,4%.
In controtendenza, alcuni settori hanno mostrato segni di crescita: le bevande hanno registrato un incremento del +5,8%, i prodotti alimentari e tabacco del +2,9%, e i gioielli hanno segnato un aumento significativo del +14,5%. Tra i mercati esteri in crescita, spiccano la Romania (+5,1%), la Turchia (+9,9%) e gli Emirati Arabi (+10,2%).
Il presidente di Assomerestero, Mario Pozza, ha commentato che la debolezza della domanda internazionale sta influenzando negativamente l’export veneto. Treviso ha registrato una flessione del -3,0%, mentre Belluno ha subito una perdita del -6,4%, in gran parte dovuta alla contrazione delle vendite di occhialeria verso Stati Uniti e Francia.