Il tirocinio extracurricolare rimane una delle opzioni per l’inserimento lavorativo dei giovani in Veneto, ma il suo utilizzo è in forte calo. Dal 2017, anno in cui si registrarono oltre 45.000 attivazioni, il numero di tirocini si è quasi dimezzato, scendendo a poco più di 25.000 nel 2023. Il dato emerge dal report dell’Osservatorio di Veneto Lavoro, che ha analizzato il trend dal 2019 al 2023, evidenziando una continua riduzione.
Il calo dell’utilizzo dei tirocini inizia già dal 2018, a seguito delle modifiche normative introdotte dalla DGR 1816/2017, che ha imposto restrizioni sia per i promotori, come i Centri per l’Impiego, sia per le aziende ospitanti. La pandemia del 2020 ha poi aggravato questa tendenza, causando interruzioni o rinvii di molti tirocini, con un crollo significativo a 25.172 attivazioni, appena la metà rispetto al 2017.
Negli anni successivi si è osservato un parziale recupero, come nel 2021, con 34.934 tirocini. Tuttavia, nel 2022 e 2023 la situazione è peggiorata, con una diminuzione del 33% rispetto al 2019.
Diversi fattori contribuiscono a questa tendenza negativa. La riduzione della popolazione giovane, principale destinataria dei tirocini, e la crescente domanda di lavoro hanno spinto molte imprese a preferire l’assunzione diretta, piuttosto che affidarsi a tirocini per formare i lavoratori.
Nel 2023, i tirocini hanno riguardato principalmente impiegati (22% del totale con 5.585 attivazioni), professioni qualificate dei servizi (20% con 5.153 tirocini) e operai specializzati e professioni tecniche, con circa 4.400 attivazioni ciascuna, rappresentando il 17% del totale.