L’acquacoltura si racconta a Siracusa

Il G7 ha spinto a parlare della storia dell’acquacoltura italiana. Una difesa della biodiversità

Il G7 dell’agricoltura non si è dimenticato della piscicoltura che è parte integrante di un mondo che conserva innova e produce. E proprio con la riunione della “sezione” dell’agricoltura” che si è svolta in Sicilia, l’acquacoltura è diventata protagonista, nella ConfagAgorà, l’hub di Confagricoltura alla Divinazione Expo 24, in Largo Aretusa sino al 29 settembre. L’API, l’Associazione degli allevatori ittici, che rappresenta il 90% delle aziende di piscicoltura italiane, ha uno spazio dedicato per tutta la durata della manifestazione.

In occasione del G7 Agricoltura, e in linea con quanto evidenziato dal MASAF nella presentazione degli obiettivi dell’evento generale, l’API racconta la straordinaria storia dell’acquacoltura italiana, che, nonostante l’altissimo livello qualitativo dei prodotti, non è ancora così conosciuta al grande pubblico.
Il messaggio che l’associazione porta a Siracusa, rivolto a tutte le fasce d’età, è improntato sul grande impegno a tutela delle risorse naturali e, contemporaneamente, in grado di esaltare il lavoro dell’uomo e di portare in tavola pesci allevati buoni e sani: “Siamo da sempre impegnati nella tutela della biodiversità e manteniamo l’equilibrio ambientale (un grande esempio è la vallicoltura) – afferma Pier Antonio Salvador, presidente dell’API – e inoltre contribuiamo a salvare dall’estinzione specie come lo storione e la trota marmorata”.
“Siamo allevatori e ambasciatori di prodotti di eccellenza: il caviale italiano è rinomato e ricercato in tutto il mondo. Siamo i secondi produttori al mondo e i primi nella UE, con 65 tonnellate prodotte nel 2023. Inoltre, esportiamo le nostre spigole e orate da Singapore agli Stati Uniti”.

L’orgoglio dell’acquacoltura italiana è stato per l’occasione riassunto dall’API in un racconto con una pubblicazione ad hoc, “I contadini dell’acqua”, che illustra il comparto con fotografie, grafici e dati del settore, senza tralasciare suggerimenti culinari, proponendo piatti della tradizione, a partire da quella siciliana.

Nella casetta in largo Aretusa, l’Associazione Piscicoltori distribuirà pieghevoli, ricettari, poster e materiale informativo; saranno accolte le visite di gruppi scolastici per spiegare ai cittadini di domani le qualità organolettiche dei prodotti di acquacoltura e la sostenibilità del comparto anche a livello economico e sociale.
Infine, tutti potranno apprezzare il viaggio alla scoperta dell’acquacoltura italiana attraverso le immagini, i video e le interviste che saranno trasmesse sul megaschermo di Confagorà.

 

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