Le organizzazioni sindacali Uiltucs-Uil e Fisascat Cisl hanno proclamato lo stato di agitazione a seguito dell’annuncio di 44 licenziamenti nell’area commerciale della Base aerea di Aviano, con altre 29 posizioni a rischio. La decisione è stata comunicata dopo la riunione congiunta annuale delle forze armate americane presso le basi italiane, sollevando preoccupazioni tra i lavoratori civili italiani impiegati nella base friulana.
I tagli previsti riguardano principalmente l’area dei negozi AAFES, con 40 posizioni in bilico, oltre all’esternalizzazione dell’ufficio paghe, che coinvolge 4 unità. A questo si aggiungono 29 posti “sotto osservazione” relativi alla mensa e al club ricreativo della base. Angelo Zaccaria, segretario Uiltucs di Pordenone, ha definito la situazione “inaccettabile“, criticando la decisione di esternalizzare parte dei servizi e sottolineando l’impatto su 40 famiglie coinvolte, che subiranno danni economici e vivranno una crescente tensione sociale.
Zaccaria ha inoltre evidenziato che negli ultimi anni si è assistito a una continua riduzione del personale locale impiegato presso la base, in contrasto con gli accordi bilaterali che prevedono l’impiego di forza lavoro italiana come contropartita per la presenza militare straniera. La riduzione del personale, oltre a creare insicurezza economica, mina anche la fiducia nelle relazioni bilaterali tra Italia e Stati Uniti.
Le organizzazioni sindacali hanno preannunciato una serie di iniziative per cercare di bloccare i licenziamenti, tra cui un presidio in Prefettura e la possibilità di uno sciopero. I sindacati sperano di avviare un dialogo con le autorità locali e con le forze armate americane per scongiurare i tagli e salvaguardare i posti di lavoro.