Le Organizzazioni Sindacali hanno nuovamente incontrato i vertici di Aquileia Capital Services nel tentativo di bloccare il piano di riorganizzazione che prevede il licenziamento di più di 40 dipendenti. I rappresentanti sindacali, tra cui Guido Fasano (Fabi), Gennaro Manco (First Cisl) e Andrea Rigonat (Fisac Cgil), hanno espresso forte dissenso, criticando sia le motivazioni che le tempistiche dei tagli. Secondo i sindacati, ci sarebbero state alternative percorribili che avrebbero evitato i licenziamenti, sottolineando che c’erano manifestazioni di interesse concrete per garantire la continuità occupazionale.
Il piano di riorganizzazione è l’ultima conseguenza della complessa vicenda legata alla ex Hypo Bank. Dopo il fallimento della banca, la società di Private Equity Bain Capital ha creato Aquileia Capital Services per gestire i crediti deteriorati lasciati dall’istituto, precedentemente sotto il controllo del governo austriaco. La sede operativa della società è rimasta alle porte di Udine, dove secondo i piani di Bain Capital rimarranno solo 10 dipendenti su 53. Inoltre, è stata annunciata la chiusura degli uffici di Milano e Roma, portando il numero totale degli esuberi a 66.
A sostegno dei lavoratori, i sindacati hanno convocato una nuova assemblea per lunedì 23 settembre presso l’hotel Là di Moret a Udine. L’obiettivo dell’incontro sarà discutere la situazione e pianificare ulteriori azioni per contrastare i licenziamenti. La vertenza è seguita attentamente anche dall’assessore regionale al lavoro Alessia Rosolen, che sta monitorando da vicino le negoziazioni. La prima fase del confronto tra le parti scadrà a fine settembre.