Alle 9.24 di mercoledì 18 settembre, la sirena dell’acqua alta ha suonato a Venezia, annunciando una marea di 110 centimetri sopra il medio mare prevista per mezzogiorno. Un dato che, per l’inizio dell’autunno, non sorprende. Tuttavia, la costante crescita delle maree estive sta destando preoccupazione. Negli ultimi 20 anni, il numero di eventi di acqua alta è aumentato di dieci volte, sottolineando un allarme per il futuro della città lagunare.
I dati delle maree estive sono significativi: a giugno, si sono registrate 22 maree superiori agli 80 centimetri, a luglio 17, e ad agosto ben 23, con un picco di 98 centimetri. Questo trend evidenzia come il fenomeno stia diventando sempre più frequente e imprevedibile, legato anche all’innalzamento del livello del mare.
Sul fronte scientifico, si riconosce la correlazione tra il riscaldamento globale e l’incremento delle maree eccezionali. D’altra parte, la politica si affida al Mose per difendere Venezia dalle acque alte. Tuttavia, il sistema entrerà in funzione solo a partire da ottobre per proteggere la città da maree sopra i 110 centimetri. Al momento, il Mose è fermo, e per domani, giovedì 19 settembre, è prevista una marea di 106 centimetri alle 11:30.
L’attesa per l’attivazione del Mose aumenta l’ansia dei residenti, che vedono crescere la frequenza delle maree senza una protezione immediata. Il sistema, descritto come “gigante giallo”, dovrà dimostrare di poter garantire la difesa della città in modo efficace e costante.