La Federal Reserve Board taglia l’intervallo del range per il tasso dei fondi federali di 50 punti base, portandolo al range 4,75-5%. La notizia dall’altra parte dell’Atlantico arriva in Europa quando ormai è sera.
Una decisione, viene spiegato dalla Fed, legata al fatto che il Comitato di politica monetaria “ha acquisito maggiore fiducia nel fatto che l’inflazione si stia muovendo in modo sostenibile verso il 2% e ritiene che i rischi per il raggiungimento dei suoi obiettivi di occupazione e inflazione siano più o meno in equilibrio”.
Non ci si sbilancia però su ulteriori futuri interventi: “Il Comitato valuterà attentamente i dati in arrivo, le prospettive in evoluzione e l’equilibrio dei rischi”. Anche se alla fine della nota viene espressa la convinzione che possa arrivare un ulteriore taglio da 50 punti entro la fine dell’anno.
Quanto alle nuove stime sull’andamento dell’economia statunitense, la Federal Reserve stima per il 2024 e per tutti i tre anni successivi una crescita stabile al 2%, in leggera flessione rispetto alla previsione del +2,1% fatta a giugno. Così come viene rivisto in modo peggiorativo il tasso di disoccupazione, stimato a fine 2024 al 4,4% (a giugno era il 4,0%).
Valutazioni che hanno contribuito alla scelta della Fed di stimolare la crescita dell’economia americana con il primo taglio dei tassi da quattro anni, quando la paura dell’impennata dell’inflazione aveva portato al massiccio aumento, come non si vedeva dagli anni Ottanta.