È partita dal Porto di Catania la campagna oceanografica “FARO” (Fishing impacts on Isidella elongata vulnerable marine ecosystems), organizzata dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), che avrà luogo fino al 30 settembre nel Canale di Sicilia. A bordo della nave Gaia Blu, i ricercatori ispezioneranno i fondali al largo di Sciacca (AG) alla ricerca di soft-bottom coral gardens, habitat caratterizzati dalla presenza del corallo Isidella elongata, una specie in pericolo critico secondo le Liste Rosse IUCN.
La campagna FARO mira a mappare la distribuzione di questi ecosistemi marini vulnerabili, utilizzando immagini subacquee e tecnologie di analisi del DNA ambientale per studiare la biodiversità associata. La riduzione della popolazione di Isidella elongata, causata principalmente dalla pesca a strascico, ha reso necessaria una maggiore attenzione per la protezione di questo corallo e dei suoi habitat.
Il progetto, coordinato dai ricercatori Giorgio Castellan e Valentina Lauria, si inserisce negli obiettivi della strategia UE sulla biodiversità per il 2030 e della nuova legge sul ripristino della natura approvata dal Parlamento Europeo nel 2023. La legge fornisce nuove linee guida per il ripristino e la protezione degli habitat vulnerabili, promuovendo azioni concrete di monitoraggio e salvaguardia.
Grazie a specifici modelli predittivi, la campagna identificherà le aree potenzialmente interessate dalla presenza di Isidella elongata, fornendo informazioni essenziali per la protezione e il ripristino di questi ecosistemi marini. La ricerca sarà fondamentale per rafforzare le politiche di tutela e la conservazione delle specie minacciate nel Mediterraneo.
Finanziata nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), tramite lo Spoke 2 del Centro Nazionale per la Biodiversità, la campagna coinvolge ricercatori del Cnr-Ismar, Cnr-Irbim, della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli e dell’Università di Bari, che lavoreranno insieme per il successo dell’operazione.