Il sistema finanziario e il credito sono strumenti chiave per orientare l’economia, anche a livello locale, verso modelli più sostenibili. Tuttavia, in Umbria, si assiste a una preoccupante riduzione degli sportelli bancari (-36% negli ultimi otto anni) e a un calo del credito (-16,5% tra il 2011 e il 2024), accompagnati da una crescente indifferenza verso i temi legati alla transizione ecologica, sociale e digitale. Questo scenario rischia di spingere l’economia verso una direzione contraria, allontanandola dai principi di sostenibilità.
Il tema è stato al centro del convegno organizzato questa mattina a Bastia Umbra dalla Fisac Cgil Umbria, il sindacato che rappresenta i lavoratori del settore credito e assicurativo, in collaborazione con la Cgil regionale. L’incontro ha visto anche la partecipazione della Fisac Cgil nazionale e di diversi esponenti del mondo accademico e finanziario. Giampaolo Ragni, segretario generale della Fisac Cgil Umbria, ha introdotto la discussione, seguita dagli interventi di Sabina Porcelluzzi, coordinatrice del dipartimento sostenibilità della Fisac nazionale, e Roberto Errico, ricercatore dell’ufficio studi Fisac, che hanno analizzato il contesto normativo ed economico attuale.
Il dibattito ha poi coinvolto figure chiave come Andrea Stafisso, assessore allo Sviluppo economico sostenibile di Perugia, Chiara Canton, segretaria nazionale Fisac Cgil, Maurizio Spedaletti Trabalza di Banca Etica, Gaetano Martino, professore di Economia agraria all’Università di Perugia, Fausto Cardella, presidente della Fondazione Umbria per la prevenzione dell’usura, e Maria Rita Paggio, segretaria generale della Cgil Umbria. Le discussioni hanno toccato temi importanti come finanza etica, usura, filiere agricole, digitalizzazione e il ruolo delle istituzioni locali e del sindacato.
Tutti i relatori hanno sottolineato, da diverse angolazioni, l’urgenza di una collaborazione tra istituzioni e attori economici per promuovere una cultura della sostenibilità autentica, non superficiale. Come hanno ribadito Chiara Canton e Maria Rita Paggio, è fondamentale formare i dirigenti sindacali sul campo per contrastare fenomeni come il greenwashing e il social washing, soprattutto in un contesto internazionale che sembra regredire rispetto agli obiettivi della transizione ecologica, che resta una priorità imprescindibile.