La Regione Sardegna ha espresso parere negativo sul Piano di Gestione dello Spazio Marittimo “Tirreno-Mediterraneo Occidentale”, sottolineando l’inadeguatezza normativa e la mancanza di tutele ambientali per l’isola.
La Regione Sardegna ha bocciato il Piano di Gestione dello Spazio Marittimo proposto dal Governo, definendolo incompleto e inefficace. L’assessore degli enti locali, finanze e urbanistica, Francesco Spanedda, ha criticato la mancanza di misure specifiche per le aree oltre le 12 miglia nautiche e la carenza di risorse economiche necessarie per l’implementazione del piano. La Regione chiede limiti precisi per gli impianti eolici off-shore, tra cui il vincolo di almeno 25 miglia dalla costa e studi sull’impatto cumulativo dei progetti.
Secondo l’assessora della difesa dell’ambiente, Rosanna Laconi, il piano non è in grado di garantire una transizione energetica equa e rispettosa del patrimonio ambientale della Sardegna. Laconi ha sottolineato l’assenza di una regolamentazione chiara per gli impianti off-shore, denunciando il rischio di deregolamentazione.
Le richieste della Regione Sardegna
La Regione, compatta nella sua opposizione, ha richiesto una serie di interventi nel piano, tra cui:
- Limiti di distanza per gli impianti eolici off-shore (almeno 25 miglia dalla costa);
- Divieto di installazione in aree protette;
- Studi sull’impatto ambientale cumulativo;
- Equa distribuzione della produzione energetica per evitare concentrazioni eccessive.
L’assessore Spanedda ha concluso ribadendo l’importanza di una transizione energetica pianificata nel rispetto del territorio e della cittadinanza. La Regione Sardegna non esclude la possibilità di impugnare il piano a livello parlamentare se non verranno apportate le modifiche richieste.