Negli anni tra il 2014 e il 2024, il settore manifatturiero umbro ha subito una contrazione, sia in termini di numero di imprese che di addetti. Tuttavia, si osserva un miglioramento della solidità aziendale. Le imprese manifatturiere umbre, infatti, hanno registrato un aumento delle dimensioni medie, passando da 8,9 a 9,7 addetti per impresa. Nel 2023, i risultati operativi per impresa manifatturiera di capitali hanno raggiunto una cifra record di 228.113 euro, mentre l’utile netto medio per impresa si è attestato a 162.611 euro.
Tuttavia, analizzando l’andamento del quinquennio 2019-2023, emerge che il settore manifatturiero umbro ha registrato una performance inferiore rispetto all’intero sistema economico regionale. Ad esempio, il risultato operativo per impresa di capitali è cresciuto del 42,4% nel manifatturiero, contro un incremento del 65,4% nel complesso dell’economia regionale. Similmente, il valore della produzione è aumentato del 31,9% nel manifatturiero, rispetto al +39,4% dell’intero sistema imprenditoriale, e il valore aggiunto è cresciuto del 24% rispetto al +31,9% di tutte le imprese umbre.
Questi dati emergono da un recente report della Camera di Commercio dell’Umbria, che ha analizzato l’andamento del settore manifatturiero della regione nel corso del decennio, confrontando i dati dei secondi trimestri del 2014, 2019, 2023 e 2024. Lo studio si è basato sui bilanci delle imprese di capitali obbligate per legge a depositare i loro rendiconti contabili presso le Camere di Commercio.
Il report evidenzia un equilibrio sorprendente tra l’aumento dei costi del lavoro e la produttività nel settore manifatturiero. Tra il 2019 e il 2023, infatti, il costo del lavoro per addetto è cresciuto del 7,9%, mentre la produttività è aumentata del 7,8%. Questo equilibrio contrasta con la tendenza del sistema economico regionale, dove la produttività è aumentata del 24,8% e il costo del lavoro solo del 9,6%.
Nonostante le prestazioni inferiori rispetto all’intero sistema economico, il manifatturiero resta il settore più robusto dell’economia umbra. Il valore aggiunto per impresa di capitali nel manifatturiero, sebbene cresciuto meno rispetto al sistema globale (+24% contro +31,9%), resta significativamente più elevato: 2,09 milioni di euro per impresa, contro la media regionale di 850.075 euro. Lo stesso vale per il valore della produzione e l’utile netto per impresa di capitali.
Il rapporto ha anche evidenziato un incremento significativo degli interessi bancari pagati dalle imprese umbre, soprattutto a causa dell’aumento dei tassi di interesse imposto dalla Banca Centrale Europea per contrastare l’inflazione. In particolare, nel settore manifatturiero, gli interessi bancari pagati dalle imprese di capitali sono aumentati del 106,6% tra il 2022 e il 2023, passando da 50.923 euro a 105.223 euro per impresa.
Negli ultimi dieci anni, il numero di imprese manifatturiere nella regione è sceso del 12,7%, con un calo più marcato in provincia di Terni (-14,7%) rispetto a Perugia (-12,2%). Anche il numero di addetti è diminuito del 5,3%, con una riduzione del 14,7% a Terni e del 4% a Perugia. Tuttavia, il settore manifatturiero rimane un importante datore di lavoro in Umbria, assorbendo il 25,1% del totale degli addetti delle imprese umbre, una percentuale superiore alla media nazionale del 23,8%.
Infine, è emerso un calo drastico delle imprese manifatturiere giovanili, che nel 2024 rappresentano solo il 4,1% del totale delle imprese manifatturiere umbre, rispetto al 6,5% del 2014.
Secondo Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di Commercio dell’Umbria, il settore manifatturiero umbro ha dimostrato resilienza di fronte alle sfide economiche degli ultimi anni. Tuttavia, è necessario che le imprese affrontino con decisione le sfide della transizione digitale ed ecologica, per garantire un futuro competitivo sul mercato globale.