Si era lasciata trovare impreparata con i dissalatori che avrebbero alleviato la sete nell’agrigentino. Due impianti che avevano funzionato ma poi, gli iter burocratici ed i finanziamenti non si sa mai quali vie prendono, si erano bloccati. E quando la necessità d’acqua nell’Agrigentino si è fatta improcrastinabile, si sono trovati fermi, spenti.
Ora si cerca di riparare: «La sinergia tra governo nazionale e governo regionale continua a dare i suoi frutti e oggi abbiamo raggiunto un risultato molto importante per la Sicilia e, in particolare, per la provincia di Agrigento». Lo dice l’assessore regionale al Territorio e all’ambiente, Giusi Savarino, commentando la notizia del dimezzamento dei tempi ottenuto dal presidente Schifani per la riattivazione di tre dissalatori in Sicilia deciso oggi dalla Cabina di regia nazionale sulla siccità.
Tra l’altro la tecnologia che verrà messa in atto sarà quella normata a livello europeo che prevede una piccolissima “produzione” di “salamoia” di difficile smaltimento.
«I due dissalatori di Gela e di Porto Empedocle saranno fondamentali per l’approvvigionamento idrico dell’Agrigentino. Finalmente possiamo guardare al futuro con maggiore serenità – aggiunge Savarino –
Ringrazio il presidente Schifani per l’intuizione e la forte determinazione e ringrazio i ministri dell’esecutivo Meloni per la sensibilità mostrata e per la prontezza con la quale ci stanno aiutando a fronteggiare l’emergenza in Sicilia».