Durante un incontro tra i vertici delle Camere di Commercio di Trento e Bolzano e il presidente del Consiglio regionale del Trentino-Alto Adige, Roberto Paccher, è stato discusso il disegno di legge regionale n. 7 del 27 agosto, che mira a modificare l’ordinamento delle Camere di Commercio della regione.
La proposta di legge n. 7 solleva preoccupazioni sulle competenze del Consiglio camerale
Nel corso dell’incontro, i rappresentanti delle Camere di Commercio di Trento e Bolzano hanno espresso preoccupazione per il contenuto del disegno di legge regionale n. 7, che propone modifiche all’articolo 11 della Legge regionale del 9 agosto 1982. La norma in discussione potrebbe, secondo i rappresentanti, intaccare le competenze del Consiglio camerale, riducendo la rappresentanza del sistema economico regionale e sollevando dubbi di costituzionalità. Andrea De Zordo, presidente della Camera di Commercio di Trento, e Michl Ebner, presidente della Camera di Commercio di Bolzano, hanno sottolineato come il provvedimento rischi di creare uno squilibrio nella rappresentanza economica locale.
Riserve sull’attuabilità del disegno di legge
In una nota congiunta, le Camere di Commercio hanno dichiarato di nutrire serie perplessità sulla concreta attuabilità della legge, nella sua forma attuale. Pur rispettando le prerogative del legislatore regionale, è stato sottolineato che le modifiche proposte potrebbero pregiudicare l’operatività istituzionale degli enti camerali e non conseguire appieno le finalità previste. Le osservazioni tecniche delle due Camere erano già state formalizzate in una lettera inviata al presidente e ai consiglieri regionali nei giorni precedenti l’incontro.
L’impegno del Consiglio regionale
Il presidente del Consiglio regionale, Roberto Paccher, ha garantito il suo impegno nel segnalare la necessità di un’audizione delle Camere di Commercio presso la Commissione legislativa. Ha inoltre ribadito la disponibilità a collaborare con i due enti camerali per affrontare le problematiche sollevate e favorire una soluzione condivisa.