“Accogliamo con favore il riconoscimento di responsabilità, seppur tardivo, da parte di alcuni Property Managers nei confronti dei condomini e delle persone che vi abitano o lavorano. Per anni, questi ultimi sono stati costretti a gestire i disagi e i costi creati dalle attività di locazione breve e ricettività extra-alberghiera, attività che continuano ad essere permesse all’interno di edifici residenziali. Come evidenziato dalle numerose segnalazioni al nostro sportello “Questo condominio non è un albergo“, i problemi non derivano da sporadici episodi di maleducazione da parte di turisti o gestori, ma da un vero e proprio sistema che si estende ben oltre i confini dei singoli condomini. Le conseguenze negative impattano infatti sull’intera città, alterando il mercato immobiliare, le dinamiche socio-economiche dei quartieri e facendo aumentare il costo della vita”.
La risposta è di Federconsumatori Toscana, Progetto Firenze, Sunia Firenze-Toscana.
“Da anni chiediamo con fermezza alla politica e ai legislatori di intervenire per rivedere le norme che permettono a queste attività commerciali, professionali o meno, di insediarsi in edifici residenziali. È ormai evidente che questo sistema necessita di un cambiamento radicale e tempestivo”.
“La buona volontà mostrata finora è apprezzabile, ma insufficiente. Per risolvere i problemi strutturali è necessario colmare il vuoto normativo che continuiamo a denunciare con forza”.