L’industria trentina, e in particolare il settore metalmeccanico, sta facendo nuovamente ricorso alla cassa integrazione, un fenomeno che non si vedeva con questa intensità dal 2014-2015, escludendo la parentesi legata al Covid-19. A confermarlo è Michele Guarda, segretario della Fiom-Cgil, che sottolinea come le richieste di ammortizzatori sociali siano arrivate contemporaneamente da più settori.
Settori più colpiti: macchine agricole e cartiere
Tra i comparti industriali più in difficoltà vi è quello delle macchine agricole, un settore rilevante per l’economia trentina. Anche le cartiere stanno affrontando un momento critico, con richieste già depositate per settimane di cassa integrazione.
Un rallentamento nazionale e internazionale
Guarda chiarisce che questo rallentamento economico non è dovuto a cause locali, ma piuttosto alla congiuntura nazionale e internazionale, un fenomeno atteso dopo anni di crescita sostenuta. Pur non paragonando la situazione alla crisi del 2008, il segretario della Fiom-Cgil sottolinea che le conseguenze si stanno facendo sentire, soprattutto sui lavoratori con contratti precari, che sono i primi a subire i contraccolpi.
Fiom-Cgil chiede un patto sociale per il Trentino
Per fronteggiare questa situazione e tutelare i lavoratori, la Fiom-Cgil propone un nuovo patto sociale a livello trentino, che coinvolga sindacati, imprese e istituzioni. Guarda conclude chiedendo alla Provincia di Trento di sostenere la contrattazione collettiva e di tornare a occuparsi attivamente di politiche industriali.