La nuova legge sulle concessioni balneari: perché nessuno è soddisfatto

Il presidente dei balneari toscani di SIB Confcommercio critica duramente la riforma delle concessioni, approvata dal governo, evidenziandone le problematiche per il settore

Alberto Nencetti

Alberto Nencetti, presidente dei balneari toscani di SIB Confcommercio, non usa mezzi termini per esprimere la sua delusione sulla nuova riforma delle concessioni balneari, approvata il 4 settembre 2024 dal Consiglio dei Ministri. “Una legge che non accontenta nessuno” afferma con fermezza, sottolineando come il provvedimento non risolva le problematiche che il settore affronta da anni.

“Posticipare le gare fino al 2027 non è una soluzione sufficiente. Da tempo siamo intrappolati in una situazione di incertezza, costretti a gestire le nostre attività senza poter pianificare investimenti strategici che migliorerebbero l’offerta turistica delle nostre spiagge” spiega Nencetti. “Per chi vincerà le nuove gare sarà ancora più difficile: con concessioni limitate a soli cinque anni, il tempo è troppo breve per realizzare progetti di sviluppo sostenibile. Nel nostro settore, dove i ricavi si concentrano in appena 90 giorni all’anno, servono orizzonti temporali ben più lunghi per ammortizzare gli investimenti necessari. I venti anni di concessione equivalgono per noi a soli cinque anni di fatturato reale. Provate a chiedere alle banche di concedere finanziamenti con queste condizioni” aggiunge amaramente.

Un altro aspetto critico, secondo Nencetti, è l’assenza di misure a supporto dei Comuni per la gestione delle spiagge libere. “Come faranno a garantire la tutela dell’ambiente e i servizi di salvamento e pulizia senza risorse adeguate? Da tempo proponiamo di destinare parte del canone delle concessioni a questi scopi, ma le nostre richieste continuano a essere ignorate” sottolinea.

Infine, Nencetti esprime delusione anche per quanto riguarda i risarcimenti previsti dalla legge: “Gli indennizzi non sono sufficienti per compensare il valore creato dalle imprese balneari in anni di sacrifici. I tempi stabiliti per l’assegnazione delle concessioni non sono adeguati e rischiano di causare un danno irreparabile all’offerta turistica balneare, con gravi ripercussioni economiche e legali”.

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