Il Friuli Venezia Giulia continua ad affrontare un panorama economico in evoluzione, con opportunità e sfide che si intrecciano in uno scenario globale complesso. Pierluigi Zamò, presidente di Confindustria Fvg, ha offerto una panoramica sulle dinamiche economiche attuali e future della regione, sottolineando l’importanza di flessibilità, diversificazione e investimenti strategici.
La flessibilità economica del Friuli Venezia Giulia
Zamò ha elogiato la capacità di adattamento delle imprese friulane, definendola essenziale per superare le difficoltà economiche globali. Un esempio significativo è il mercato russo, che ha presentato sfide notevoli, spingendo le aziende locali a diversificare le loro attività. I mercati emergenti come Stati Uniti e Paesi Scandinavi hanno offerto nuove opportunità, mostrando segni di positività. Questa capacità di rimodulare i piani commerciali consente alle imprese di rimanere competitive e garantire una sostenibilità a lungo termine.
Il ruolo del turismo nell’economia regionale
Il settore turistico rappresenta un pilastro fondamentale dell’economia friulana. Nonostante le difficoltà, Zamò ha evidenziato l’importanza di investire in infrastrutture e migliorare i servizi di trasporto, come il collegamento ferroviario con Trieste, per sostenere la mobilità turistica. Il turismo non solo supporta l’economia, ma promuove anche la cultura e le tradizioni locali, favorendo una crescita sostenibile. Migliorare la qualità dei servizi turistici può garantire esperienze di alto livello e incentivare nuovi arrivi.
Le sfide nei mercati internazionali
Il mercato tedesco, storicamente uno dei più importanti per le imprese friulane, sta affrontando un periodo di difficoltà. Zamò ha sottolineato la necessità di riposizionarsi strategicamente in un contesto europeo frammentato, dove le sinergie tradizionali stanno faticando a produrre risultati. L’India, invece, rappresenta una nuova opportunità significativa. Secondo Zamò, l’India sta emergendo come un mercato di rilievo nel commercio globale, grazie alla sua storia coloniale e all’inglese come lingua comune, che offre un vantaggio competitivo. Se dovesse investire, ha dichiarato che destinerebbe almeno il 50% delle risorse proprio in questo mercato in crescita.