Industria in Friuli: produzione sale al +8,8%

L'indagine congiunturale di Confindustria Fvg per il secondo trimestre 2024 evidenzia un marcato recupero dell'economia regionale

lavoro

Il secondo trimestre del 2024 segna un’importante svolta per l’economia del Friuli Venezia Giulia. L’indagine congiunturale di Confindustria Fvg mostra che la produzione industriale ha registrato un notevole incremento del +8,8%, un balzo impressionante rispetto al calo del -1,2% del trimestre precedente. Questo risultato positivo si riflette anche nelle vendite, che sono aumentate del +7,5%, dopo aver subito una contrazione del -3,6% nel primo trimestre. La ripresa delle vendite è stata fortemente trainata dall’export, che ha visto una crescita del +9,1%, contrastando il declino del -4,7% registrato in precedenza.

Uno degli aspetti più incoraggianti del rapporto è l’inversione di tendenza nel mercato del lavoro. Pierluigi Zamò, presidente regionale di Confindustria, ha sottolineato l’importanza di questo cambiamento, attribuendo i progressi alle efficaci politiche industriali e attive del lavoro messe in atto dalla Regione. Nonostante un aumento più modesto degli ordini nel secondo trimestre (+1,3% rispetto al +5,9% del primo trimestre), il mercato del lavoro ha mostrato segnali di ripresa che potrebbero sostenere una crescita economica sostenibile nel lungo periodo.

A livello tendenziale, l’andamento della produzione industriale rispetto allo stesso periodo del 2023 mostra ancora una leggera contrazione del -2,6%. Tuttavia, questa diminuzione è meno marcata rispetto al -10,1% registrato nel secondo trimestre dell’anno scorso, indicando un miglioramento delle condizioni economiche complessive. Le vendite globali, pur mantenendo un indicatore tendenziale negativo del -2,1%, hanno migliorato significativamente rispetto al -8,7% dello stesso trimestre del 2023.

Le prospettive a breve termine per le imprese del Friuli Venezia Giulia sono caratterizzate da un crescente ottimismo. Le aziende pianificano di aumentare gli investimenti in settori chiave: il 60% delle imprese prevede di investire nella digitalizzazione, il 58% nella sostenibilità ambientale e il 54% nell’efficientamento energetico. Zamò ha concluso che le imprese locali stanno dimostrando una notevole capacità di adattamento alle condizioni di mercato in continua evoluzione, suggerendo che la strada intrapresa è quella giusta per un futuro economico solido e resiliente.

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