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Gruppo Ecp, come valorizzare le competenze dei dipendenti per non rischiare che vengano perdute

La società Benefit di Roma analizza l’importanza della trasparenza delle informazioni: fondamentale la loro condivisione secondo precisi processi lavorativi

Nel suo White Paper del 2022 Wrike, azienda che sviluppa software per la gestione aziendale, ha definito ‘la materia oscura del lavoro’ quella massa di informazioni sconosciute alle singole imprese. Tali informazioni possono essere misurate solo indirettamente, dato che gli unici ad averne visibilità e coscienza sono i singoli lavoratori: un grave rischio se non condivise correttamente. “Quante informazioni sono nella testa dei lavoratori e non sono scritte da nessuna parte? Quante procedure sono automatiche per il singolo dipendente, tanto da non avere bisogno di un supporto esterno per eseguirle?”, si chiede Claudio Mennecozzi, Program Manager di Gruppo ECP società Benefit di Consulenza Direzionale con sede a Roma.

“Dalle password alle scorciatoie per le risorse usate quotidianamente, dai luoghi dove vengono salvati i file ai nomi di determinati documenti, questa massa di dati è vitale per gli ingranaggi di un’azienda: se si lascia andare un dipendente, si rischia di perdere per sempre processi di fondamentale importanza per la produttività dell’impresa”. Un sondaggio di Sapio Research del 2022 su oltre 800 aziende europee e americane, come riporta Mennecozzi, ha indagato su questo aspetto ed è venuto fuori che la percentuale di lavoro che è unicamente presente nella testa dei lavoratori o che rimarrebbe bloccata senza la loro guida e interpretazione è del 46%. Un rischio incalcolabile per le aziende, motivo per il quale diventa necessario offrire ai lavoratori un cambiamento, una vera e propria alternativa a questo modus operandi. “Le società di consulenza aiutano a far vedere al gruppo di lavoro la mole di informazioni a disposizione del singolo dipendente, definita appunto da Wrike ‘materia oscura del lavoro’, e valutare se e come gestirla per il miglioramento dei processi”, aggiunge il Program Manager di Gruppo Ecp. È il dato percentuale da tenere in forte considerazione, rappresentando una potenziale grande perdita per le aziende, che si trasformerebbe in rischi economici. Dunque, cosa fare per evitare un simile scenario? “È necessario mitigare il rischio di perdere un lavoratore — sottolinea Claudio Mennecozzi — e restituire visibilità a quel 46% di informazioni e procedure che l’azienda non conosce. Insieme al cambiamento della natura dei processi lavorativi, in questo modo si può preservare il know-how aziendale e si possono evitare problematiche che diventerebbero deleterie per il benessere dei lavoratori e dell’impresa stessa”.

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