Le temperature record dell’estate 2024, con valori ben al di sopra della media anche ad alta quota, stanno mettendo a dura prova le vacche da latte nel Bellunese. Nonostante la presenza di impianti di ventilazione in tutte le stalle, gli animali stanno subendo un evidente stress da calore, che si riflette in una significativa diminuzione della produzione di latte.
Diego Donazzolo, presidente di Confagricoltura Belluno, ha evidenziato come il caldo prolungato e umido, che persiste ininterrottamente da luglio, abbia causato un calo del latte compreso tra il 10% e il 15%. “Gli animali possono sopportare picchi di calore per quattro o cinque giorni, ma le condizioni prolungate e troppo umide incidono negativamente sulle loro funzioni fisiologiche,” ha spiegato Donazzolo. Le previsioni meteorologiche non promettono miglioramenti a breve termine, con temperature alte attese anche per la settimana successiva, sebbene si speri in qualche pioggia che possa alleviare il disagio sia per gli animali che per gli esseri umani.
Nonostante la riduzione della produzione, una nota positiva arriva dal mercato del latte, dove i prezzi sono in aumento, con alcuni contratti che raggiungono i 54-56 centesimi al litro. Questo potrebbe avere effetti positivi sui prezzi dei formaggi, sostenuti anche dall’aumento dell’export registrato nei primi mesi del 2024. Tuttavia, la guerra dei dazi tra l’Unione europea e la Cina preoccupa i produttori, poiché potrebbe colpire nuovamente i prodotti agroalimentari italiani.
Per quanto riguarda l’agricoltura, il bel tempo ha favorito la produzione di foraggi di alta qualità, nonostante un inizio di stagione difficoltoso a causa delle piogge che avevano compromesso il primo taglio di fieno. “Ora stiamo recuperando,” ha dichiarato Donazzolo, riferendosi al secondo taglio, che sta subendo solo lievi effetti dalla siccità.
Anche il mais ha beneficiato del clima soleggiato dopo un inizio disastroso a maggio, quando molte colture avevano subito gravi perdite e i costi erano raddoppiati. “Il mais seminato in ritardo sta crescendo bene, senza particolari stress, riuscendo a bilanciare il bilancio della stagione,” ha affermato Stefano Catani, agricoltore di Sedico, che coltiva seminativi nella zona.