Il commercio in Umbria al bivio: crescita in stallo e rischi per il futuro

Il settore commerciale umbro rallenta nel 2024: Perugia in crisi, Terni in crescita, e il rischio di desertificazione dei negozi di vicinato

Giorgio Mencaroni

Dopo diversi anni di crescita sostenuta che hanno permesso di recuperare e superare i livelli occupazionali precedenti alla pandemia, il commercio in Umbria mostra segni di cedimento nel 2024. Questo rallentamento è particolarmente evidente nella provincia di Perugia, che registra una significativa diminuzione del numero di addetti sia familiari che dipendenti. Al contrario, la provincia di Terni continua a migliorare le proprie performance occupazionali. Tuttavia, su tutto il territorio regionale prosegue la riduzione del numero di imprese attive nel settore, con una maggiore contrazione nella provincia di Perugia rispetto a quella di Terni. Questo fenomeno colpisce in modo particolare i negozi di prossimità, con l’Umbria che si conferma tra le regioni del Centro Italia in cui è più difficile raggiungere un esercizio commerciale entro 15 minuti a piedi, secondo un rapporto del centro studi Tagliacarne presentato a luglio.

La crisi occupazionale a Perugia, che compromette il risultato complessivo della regione, potrebbe essere attribuita alla fine della forte ripresa post-pandemica e al conseguente rallentamento della crescita economica e dei consumi.

Questi sono solo alcuni dei dati emergenti dal recente report della Camera di Commercio dell’Umbria, basato su dati aggiornati al secondo trimestre del 2024.

Occupazione e imprese in calo: un confronto tra Perugia e Terni

Nel corso dell’ultimo anno, l’occupazione nel settore commerciale umbro, dopo una fase di crescita, ha subito un arresto, con una perdita complessiva di 387 addetti (-0,7%). Questo calo è attribuibile principalmente alla provincia di Perugia, che ha registrato una diminuzione di 557 addetti, mentre Terni ha segnato un aumento di 170 unità.

Il calo delle imprese attive si è concentrato in particolare nelle aziende più piccole, con un totale di 586 imprese scomparse tra il secondo trimestre 2023 e lo stesso periodo del 2024, seguendo un trend decennale che ha visto la progressiva scomparsa dei piccoli esercizi. La contrazione più rilevante si è registrata tra i negozi gestiti dal solo titolare, diminuiti del 23,6% in un solo anno.

Uno sguardo al decennio: trasformazioni e prospettive future

Esaminando l’andamento dell’ultimo decennio (2014-2024), emerge un quadro complesso: se da un lato si registra un aumento dell’occupazione complessiva (+2,1%), dall’altro si evidenzia una significativa riduzione del numero di imprese attive, con una perdita di 2.258 aziende (-11%). La trasformazione del commercio umbro ha colpito duramente sia i negozi di vicinato che le realtà commerciali di medie dimensioni, soprattutto nel settore alimentare.

Sfide e opportunità per il commercio umbro

Il report della Camera di Commercio sottolinea anche l’importanza di affrontare le sfide del passaggio generazionale e la necessità di una pianificazione urbanistica che favorisca un modello di “Città a 15 minuti”, capace di migliorare la qualità della vita e la coesione sociale. Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di Commercio dell’Umbria, ha evidenziato l’urgenza di un intervento strategico per supportare la trasformazione del commercio regionale, preservando al contempo i negozi di prossimità che svolgono un ruolo sociale fondamentale nelle comunità umbre.

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