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Veneto: la filiera della bicicletta e il cicloturismo trainano l’economia locale

Il Veneto si conferma leader nella produzione di biciclette e nello sviluppo del cicloturismo

La passione per la bicicletta è profondamente radicata in Veneto, come dimostra il fervore che accompagna eventi come il Giro d’Italia. Ma oltre alla passione, esiste una solida filiera economica che sostiene questa attività, e che il presidente della Camera di Commercio di Treviso-Belluno|Dolomiti, Mario Pozza, ha voluto mettere in luce attraverso una “pillola statistica” preparata dall’Ufficio Studi dell’ente.

Pozza spiega che la filiera della bicicletta in Veneto non riguarda solo la produzione e l’assemblaggio di biciclette, ma anche la realizzazione di componentistica, accessori, abbigliamento per il ciclismo, nonché le attività di noleggio e riparazione. Il Veneto, insieme alla Lombardia, rappresenta il cuore di questa filiera in Italia, contando quasi la metà degli addetti nazionali del settore, affermandosi come la prima regione italiana per la produzione di biciclette. Solo a Treviso, oltre 400 addetti sono impiegati nella filiera, mentre a Belluno, con la presenza di un importante produttore di abbigliamento per il ciclismo, si arriva a oltre 200 addetti.

La crescita del cicloturismo

Un settore in forte crescita è quello del cicloturismo, che negli ultimi anni ha visto un aumento significativo delle attività legate al noleggio di biciclette. Questo fenomeno è strettamente legato alla scoperta del territorio, con i cicloturisti che affollano le colline del Prosecco e le splendide ciclabili come la Calalzo-Cortina e la Auronzo-Misurina. Secondo alcuni studi, in Italia ci sono 2,4 milioni di cicloturisti che fanno della bicicletta il centro della loro vacanza, ai quali si aggiungono 5,1 milioni di turisti che utilizzano la bicicletta durante le vacanze. Complessivamente, questo segmento turistico genera un fatturato annuo tra i 4,5 e i 5,5 miliardi di euro.

Pozza sottolinea che per attrarre questo tipo di turismo è fondamentale investire in infrastrutture e servizi dedicati. I cicloturisti preferiscono territori con piste ciclabili protette, percorsi poco trafficati e ben segnalati, servizi di noleggio e assistenza tecnica diffusi, e strutture ricettive specializzate come i bike-hotel. Un esempio di successo è la ciclabile San Candido-Lienz, che ha fatto scuola e ora ispira progetti simili anche in Veneto.

Un eco-sistema da valorizzare

Pozza definisce il cicloturismo come un vero e proprio eco-sistema, che deve essere sviluppato in modo organico e in collaborazione con enti locali e associazioni di appassionati. Il Veneto è già attraversato da importanti greenway, come la ciclabile del Sile verso Jesolo, la Treviso-Ostiglia e le ciclabili delle Dolomiti. Tuttavia, Pozza invita a intensificare le interconnessioni tra queste grandi arterie ciclabili e i territori circostanti, come la Valbelluna e il Montello, per potenziare ulteriormente l’attrattività del Veneto come destinazione cicloturistica.

In un contesto di sovraffollamento turistico in alcune località, il cicloturismo rappresenta una strategia vincente per la destagionalizzazione dei flussi, la promozione di località minori e lo sviluppo sostenibile. Pozza conclude con un appello alla collaborazione e alla capacità di fare squadra per sfruttare al meglio le opportunità offerte da questo segmento in crescita.

 

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