In un recente incontro di approfondimento, l’Assessore Spanedda ha ribadito l’importanza di un impegno cooperativo per definire con precisione le aree idonee e non idonee in Sardegna. I tempi imposti dalla legge richiedono un’accelerazione nella raccolta di informazioni dettagliate, indispensabili per tutelare gli interessi locali. Spanedda ha sottolineato che la mancata definizione di queste aree potrebbe esporre la regione a rischi di speculazione, trasformandola in una “terra di conquista” per interessi esterni.

L’Assessore ha messo in guardia contro il pericolo di adottare classificazioni astratte e generalizzate che non tengano conto delle specificità del territorio sardo. Queste classificazioni, se non ben calibrate, potrebbero facilitare gli speculatori nell’ottenimento delle autorizzazioni per progetti che non rispettano adeguatamente le peculiarità ambientali, paesaggistiche e culturali dell’isola.

Spanedda ha inoltre evidenziato come il Decreto Ministeriale fornisca solo indicazioni generiche su come individuare le aree idonee, lasciando ai territori la responsabilità di precisare i dettagli. Confrontarsi costantemente con le rappresentanze locali diventa, quindi, fondamentale per apportare indicazioni specifiche che proteggano il territorio sardo. Un esempio citato è l’assenza nel Decreto di riferimenti alle aree funzionali allo spegnimento degli incendi o alle zone occupate da attrezzature scientifiche come l’Einstein Telescope o il Telescopio di San Basilio, che richiedono una protezione particolare.

L’Assessore ha concluso sottolineando l’importanza della partecipazione attiva degli amministratori locali per garantire che la transizione energetica avvenga in modo sostenibile, rispettando le caratteristiche uniche della Sardegna.