Fonti ufficiali sono qui a dimostrare come la partnership tra l’industria italiana dell’olio e quella della Tunisia sia sempre più forte: in otto mesi il Bel Paese ha importato dal Nord Africa 46 mila tonnellate di olio di oliva.
Lo rileva https://olivonews.it/ prendedndo atto di informazioni ufficiali tunisine da dove si apprende che le entrate tunisine complessive derivanti dalla vendita all’estero dell’olio di oliva siano aumentate nel periodo dell’80%, raggiungendo 1,2 miliardi di euro”. L’Italia è il secondo paese importatore dell’olio tunisino, dietro alla Spagna (che ne ha acquistate 52 mila tonnellate), ma è anche la principale destinazione dell’olio biologico con una quota del 50,61%.
Il rapporto tra le due sponde mediterranee è stato sempre facondo e l’Italia ha ben spinto perché la produzione dell’olio tunisino avesse il marchio bio, che è fortemente apprezzato in Italia e in Europa: queste interazioni stanno spingendo la Tunisia verso un esport di 162.00 tonnellate all’anno. Non va nemmeno dimenticato che la Spagna ha superato nettamente l’Italia in quanto ad importazione di olio di oliva tunisino.
Il perché di questa crescita tunisina? E’ presto detto e si riallaccia al fallimento delle Primavere arabe, che con la loro instabilità ha richiamato terroristi facendo volatilizzare il turismo. Il Governo ha cercato allora di dare impulso forte all’agricoltura ed alla produzione dell’olio d’oliva nonostante he lo stato africano abbia molte difficoltà per questa importante coltura.