Un’area storicamente riconosciuta per la sua vocazione industriale, Terni, ha subito negli ultimi decenni una significativa trasformazione verso il settore terziario. Tuttavia, come evidenziato dalla Filcams Cgil di Terni durante la conferenza stampa del 28 agosto, si tratta di una terziarizzazione “al ribasso“.
Nel periodo compreso tra il 2013 e il 2023, la città ha perso il 19% dei negozi al dettaglio, con 80 chiusure nel centro storico e 168 nelle aree periferiche. Lucia Rossi, segretaria generale della Filcams Cgil di Terni, ha sottolineato come questo fenomeno non solo rappresenti un impoverimento del tessuto commerciale a favore delle grandi catene, ma abbia anche gravi ripercussioni sull’occupazione, specialmente quella femminile.
La situazione attuale è aggravata dalla recente chiusura di Conbipel e Terranova, che ha coinvolto circa venti lavoratrici. Luca Solano, membro della segreteria provinciale della Filcams Cgil, ha indicato che queste chiusure sono solo una piccola parte di un problema molto più vasto. Infatti, il tasso di occupazione femminile è sceso dal 54% nel 2019 al 50% attuale, evidenziando la crisi che colpisce il commercio a Terni, dove le donne costituiscono la maggioranza della forza lavoro.
La Cgil mette in luce anche la diffusione di contratti di lavoro poco trasparenti, caratterizzati da bassi salari e alta precarietà, sottolineando l’urgenza di un intervento strutturato. “Chiediamo alle istituzioni un patto per la legalità nel settore, a partire dagli appalti”, ha dichiarato ancora Rossi, ribadendo l’insostenibilità di una competizione basata esclusivamente sulla riduzione del costo del lavoro, spesso ai limiti della legalità.
I dati dell’ispettorato del lavoro confermano la gravità della situazione: nel 2023, su 48 casi accertati di lavoro sommerso nella provincia di Terni, 31 erano nel settore terziario. Inoltre, su 982 irregolarità riscontrate, ben 831 riguardavano questo ambito. È evidente che queste cifre rappresentano un’emergenza che non può più essere ignorata né dalle istituzioni né dalle parti datoriali.
Per affrontare questa crisi, la Cgil propone un patto per la legalità con le associazioni datoriali, un protocollo regionale sugli appalti per contrastare il massimo ribasso, e l’istituzione di osservatori comunali per garantire l’applicazione dei contratti e il rispetto dei diritti dei lavoratori. “Se la terziarizzazione dell’economia è un trend inarrestabile“, ha concluso Lucia Rossi, “è fondamentale governare questo processo per evitare che travolga chi lo subisce. Non possiamo permetterci di restare inerti di fronte a queste sfide”.