La manifattura nella provincia di Udine ha registrato un incremento dell’1,3% nel secondo trimestre del 2024 rispetto ai tre mesi precedenti, secondo l’indagine condotta dall’Ufficio Studi di Confindustria Udine. Tuttavia, su base annua, la produzione industriale ha subito un calo dell’1,7% rispetto allo stesso periodo del 2023.
Andamento delle vendite e dell’occupazione
Il calo tendenziale è stato influenzato principalmente dalla flessione delle vendite sul mercato interno, che hanno registrato una diminuzione del 5,7%, superiore a quella delle esportazioni, calate del 3,2%. L’utilizzo degli impianti produttivi si è mantenuto stabile al 79,6%, così come l’occupazione, con circa 48.000 addetti nel settore manifatturiero. Le previsioni delle imprese per i prossimi mesi indicano una stabilità nella produzione, con il 92% delle aziende che si aspetta di mantenere i livelli attuali, mentre solo il 5% prevede una crescita e il 3% un arretramento.
Performance dei singoli settori
I vari comparti industriali hanno mostrato andamenti differenziati. In crescita alimentare e bevande (+4,8% congiunturale, +0,8% tendenziale), legno e mobile (+5,4%; +0,6%), gomma e plastica (+1%; +1,4%), e chimica (+0,4%; +10,6%). Invece, segnali contrastanti sono emersi per la siderurgia (+1,2%; -2,5%) e i materiali da costruzione (+0,1%; -1,2%). In calo, invece, l’industria meccanica (-0,7%; -3,4%), settore colpito anche dalla crisi del Mar Rosso, che ha causato ritardi nelle consegne e aumenti delle tariffe.
Commento di Confindustria Udine
Michele Nencioni, direttore generale di Confindustria Udine, ha sottolineato la capacità di resistenza e adattamento della manifattura friulana, nonostante gli shock economici degli ultimi anni. Ha evidenziato che, sebbene ci siano segnali di stabilizzazione e ripresa in alcuni settori, l’industria deve continuare a evolversi per affrontare le sfide del contesto economico globale, che resta incerto.