I giornalisti italiani ed esteri il prossimo 13 settembre. Via mare.

Il parco archeologico sommerso di Baia ha voluto ampliare la conoscenza delle bellezze sottomarine di una zona particolare. Ed ha organizzato un tour per giornalisti che è andato subito esaurito, nonostante che non si fosse dato un eccessivo risalto. Il 13 settembre a bordo della MareNostrum Dike, gli esperti geologi ed archeologi evidenzieranno i fenomeni vulcanici e il patrimonio archeologico sommerso.
Fabio Pagano (Direttore Parco Archeologico Sommerso di Baia) : “Il Parco sommerso di Baia è un luogo straordinario. Il più importante contesto di archeologia subacquea al mondo, recentemente riconosciuto come buona pratica per la conservazione del patrimonio in situ dall’UNESCO!”.
Rosario Santanastasio ( Presidente Nazionale Archeoclub D’Italia ) : “E’ il primo Press Tour archeologico della MareNostrum Dike. Attualmente. E’ l’antica città romana di Baia, sommersa dal fenomeno del bradisismo, con ville, terme, mosaici e testimonianze straordinarie, con ben 6 percorsi, 14 punti di immersione. Ricordiamo che oggi, il Parco sommerso di Baia racchiude al suo interno tutta l’antica fascia costiera che si estende dall’odierno porto di Baia fino al Pontile Pirelli a Pozzuoli. Quest’area comprende anche il complesso di Portus Iulius!”.
“Il Parco sommerso di Baia è un luogo straordinario. Il più importante contesto di archeologia subacquea al mondo, recentemente riconosciuto come buona pratica per la conservazione del patrimonio in situ dall’UNESCO. Un luogo di memoria, di sperimentazione di metodi di ricerca e tecniche di restauro, di interpretazione di un patrimonio unico. Il Parco sommerso di Baia, custode di vicende antiche, è anche un luogo di storie recenti, fondate sull’azione pubblica di tutela e valorizzazione, che hanno posto le basi per lo sviluppo sostenibile di una risorsa territoriale che riversa nel territorio flegreo un’importante energia per la promozione di un turismo culturale consapevole. In questa prospettiva è un piacere per il Parco accogliere la bella iniziativa di Archeoclub d’Italia, incontrando nell’acque flegree un simbolo di legalità e di valorizzazione sociale del patrimonio culturale”. Lo ha dichiarato Fabio Pagano, Direttore del Parco Archeologico Sommerso di Baia. Il 13 Settembre, Archeoclub D’Italia darà vita al primo Press Tour Archeologico con la MareNostrum Dike e a bordo non solo gli esperti ma anche i ragazzi dell’Area Penale di Napoli che stanno seguendo il progetto Bust Busters e che per la prima volta incontreranno l’archeologia sommersa.
“E’ l’antica città romana di Baia, sommersa dal fenomeno del bradisismo, con ville, terme, mosaici e testimonianze straordinarie, con ben 6 percorsi, 14 punti di immersione. Ricordiamo che oggi, il Parco sommerso di Baia racchiude al suo interno tutta l’antica fascia costiera che si estende dall’odierno porto di Baia fino al Pontile Pirelli a Pozzuoli. Quest’area comprende anche il complesso di Portus Iulius composto dal bacino e da innumerevoli ambienti destinati, all’epoca, allo stoccaggio delle merci in transito. Baia fu un centro residenziale rinomato per il clima mite – ha affermato Rosario Santanastasio, geologo, esperto in immersioni subacquee, Presidente Nazionale di Archeoclub D’Italia – e le sue acque termali vennero sfruttate già dal II secolo a.C., ma fu anche luogo di villeggiatura privilegiato dall’aristocrazia romana e dalla famiglia imperiale fino almeno a tutto il III secolo d.C. ed è per questo motivo che sarà Baia ad ospitare il Primo Press Tour Archeologico della MareNostrum Dike con a bordo la stampa e i ragazzi dell’Area Penale di Napoli. Un Press Tour al quale hanno fatto già richiesta di accredito stampa le testate europee, asiatiche, americane. Il 13 Settembre Press Tour via mare nel cuore dei Campi Flegrei e sarà un Press Tour particolare. Tre storie che si incontrano. Da una parte la MareNostrum Dike che un tempo era una motovela Oceanis 473 con la quale gli scafisti trafficavano persone, bambini, anziani, donne, ragazzi sulla tratta dalla Turchia, dall’altra i ragazzi dell’Area Penale di Napoli che con la nostra struttura Marina MareNostrum, con il supporto della Marina Militare, del Corpo Militare dell’Ordine di Malta, stanno facendo un percorso di legalità tramite il progetto Bust Busters, e questa volta sarà centrale la storia geologica, la narrazione scientifica ed archeologica che avverrà durante il Press Tour. Giornalisti e ragazzi dell’Area Penale entreranno via Mare nei Campi Flegrei. Per la prima volta in assoluto questi ragazzi incontreranno l’archeologia sommersa mentre gli esperti si soffermerenno sui fenomeni vulcanici, sul bradisismo, sul bradisismo nella storia millenaria dei Campi Flegrei. Tutto il Press Tour avverrà via mare saremo nell’area archeologica con il supporto degli esperti. Sarà anche l’incontro tra i ragazzi dell’Area Penale di Napoli e l’archeologia sommersa, con un ricordo del padre fondatore dell’archeologia marina, quale il grande archeologo Sebastiano Tusa!”.
“Giulia Civita Franceschi era un’educatrice che diresse dal 1913 al 1928, la nave asilo Caracciolo, salvando ed educando ben 750 scugnizzi napoletani e per questo venne chiamata anche la Montessori del Mare, in quanto il suo modello educativo fu apprezzato e studiato in tutto il Mondo. A distanza di un secolo la MareNostrum Dike, nel suo piccolo vuole percorrere un cammino di conoscenza simile. Prima della MareNostrum abbiamo iniziato il progetto Bust Busters. Bust dal diminutivo di buste – ha dichiarato Francesca Esposito, Referente Attività Sociali di MareNostrum, Dipartimento Marino di Archeoclub D’Italia – busters invece che significa acchiappa. Con questo progetto, ancora in corso, che vede insieme Archeoclub D’Italia, Centro di Giustizia Minorile della Campania, Marina Militare, Corpo Militare dell’Ordine di Malta, abbiamo formato decine e decine di ragazzi dell’Area Penale di Napoli. Al termine di lunghi percorsi formativi ed educativi, attraverso lezioni di teoria ma anche di pratica, questi ragazzi hanno conseguito il brevetto per sub, al fine di diventare anche operatori tecnico subacquei. Un giorno potranno essere guide turistiche subacquee o lavorare presso aziende di settore. Durante questo percorso formativo, i ragazzi hanno partecipato in modo concreto e diretto a molte operazioni di pulizia dei fondali marini, supportati anche dai palombari della Marina Militare e dagli istruttori di MareNostrum, Dipartimento Marino di Archeoclub D’Italia. Durante queste azioni, i ragazzi dell’Area Penale di Napoli, hanno potuto conoscere il patrimonio ambientale e geologico, naturalistico delle coste italiane. Ora, il 13 Settembre, con la stampa, entreranno via Mare nei Campi Flegrei per continuare ad imparare”.

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