La Sardegna sta affrontando una crisi ambientale preoccupante, con i boschi messi a dura prova dalla siccità prolungata e dagli attacchi fungini, in particolare quelli causati da Phytophthora. Questa situazione, visibile in aree come il Sarrabus-Gerrei, Ogliastra, Gallura e Supramonte, riflette un problema legato ai cambiamenti climatici che colpisce l’intero Mediterraneo.

I cambiamenti climatici hanno portato a una riduzione delle piogge stagionali, concentrando le precipitazioni in pochi eventi intensi, il che provoca una secchezza persistente dei terreni. Le alte temperature, superiori alla media, stanno indebolendo la resilienza degli alberi, rendendoli vulnerabili agli attacchi fungini. Phytophthora, un patogeno che colpisce le radici degli alberi, si sta diffondendo rapidamente, sfruttando lo stress idrico e termico delle piante.

L’Agenzia Forestas, insieme ad altre istituzioni e università, sta lavorando da anni per monitorare la situazione e implementare misure di prevenzione e mitigazione. Tuttavia, la complessità del problema e la sua scala globale rendono difficile trovare soluzioni efficaci a livello regionale.

I cambiamenti climatici stanno accelerando il degrado dei boschi sardi, riducendo la capacità di adattamento delle specie arboree. Le piante stanno affrontando un periodo evolutivo accelerato, passando da condizioni favorevoli a situazioni estreme in tempi molto brevi. La sfida maggiore è rappresentata dal binomio siccità-alte temperature, che compromette la fotosintesi e riduce la disponibilità d’acqua negli ecosistemi boschivi.

In questo contesto, l’importanza degli alberi e dei servizi ecosistemici che offrono non può essere sottovalutata. I boschi sardi sono un patrimonio vitale per l’ambiente e l’economia dell’isola, ma sono sempre più minacciati non solo dalla siccità e dagli attacchi fungini, ma anche dalla diffusione di specie aliene e patogeni facilitata dalla globalizzazione.