Non finisce mai l’elenco dei sanitari coinvolti in atti di violenza da parte di famigliari di malati, che intendono farsi la sanità da soli, con le maniera forti. A Crotone, al San Giovanni di Dio addirittura quattro donne sono state aggredite ed una addirittura ha avuto pure un polso rotto. “È un autentico stillicidio il susseguirsi degli atti di violenza sugli operatori sanitari. Una cronaca continua di aggressioni brutali che non tende a rallentare. Come dimostra quanto accaduto al Pronto Soccorso dell’Ospedale San Giovanni di Dio di Crotone dove due dottoresse e due infermiere hanno subito la furia brutale di una accompagnatrice di un paziente in attesa. Insulti, calci e pugni con una delle dottoresse che ha riportato la frattura di un polso” spiega preoccupato Fabrizio Fabbri, responsabile Comunicazione UGL Salute.
I triage italiani sono ormai una trincea dove i professionisti rischiano la propria incolumità quotidianamente. La sicurezza dei lavoratori, in un momento estremamente delicato per la sanità italiana, deve essere una priorità assoluta. “Porre fine a questo autentico far west deve essere un dovere morale che tutte le parti coinvolte, nessuno escluso, devono assumere. È palese come fino ad ora non si sia riusciti a porre un freno alle aggressioni. Ci conforta sapere che sull’argomento si è espresso anche il Ministro della Salute Schillaci promettendo un ulteriore sforzo da parte delle istituzioni per frenare questa escalation”.
UGL Salute chiede che i presidi di pubblica sicurezza tornino ad essere attivi, 24 ore su 24, in tutti gli ospedali e che alle telecamere di sicurezza poste all’interno elle strutture si aggiungano bodycam portate dagli operatori in servizio nei luoghi più a rischio, come i pronto soccorso. Si ritiene inderogabile l’attivazione di pulsanti di sicurezza collegati alle centrali di sicurezza delle forze dell’ordine da utilizzare in caso di pericolo per attivare un pronto intervento. La Ugl si aspetta una massiccia campagna di informazione sulle maggiori reti radiotelevisive sui quotidiani nazionali sul ruolo sociale, al servizio della cittadinanza, dei professionisti della sanità.
“Alle dottoresse e infermiere aggredite a Crotone inviamo la nostra solidarietà confermando il massimo impegno per ripristinare la massima sicurezza sui luoghi di lavoro. Gli operatori sanitari non possono essere martiri sacrificali dell’indifferenza” dichiara in una nota Gianluca Giuliano, segretario nazionale della UGL Salute”.