Le api come sentinelle ambientali: monitoraggio della qualità dell’aria in Trentino

In Alto Adige, precisamente a Bronzolo, le api svolgono un ruolo cruciale nel monitoraggio della qualità dell’aria. Le arnie del Maso Carpi, situate vicino a un cantiere per la nuova circonvallazione di 1,9 chilometri, sono diventate strumenti essenziali per raccogliere dati ambientali. Il progetto di biomonitoraggio delle api, avviato dall’impresa Strabag Italia, rappresenta una soluzione innovativa per valutare l’impatto delle attività umane sul microclima locale.

Questo metodo si basa sull’analisi del miele prodotto dalle api, che raccolgono polline e nettare in un raggio di circa 2 chilometri. Attraverso la loro attività, le api accumulano non solo polline, ma anche eventuali sostanze inquinanti presenti nell’aria, che vengono poi trasmesse al miele. Questo rende possibile un monitoraggio ambientale dettagliato e continuo, integrando i metodi tradizionali di controllo.

L’ingegnere Andrea Marzi, consigliere delegato di Strabag Italia e appassionato apicoltore, spiega che il confronto tra i campioni di miele raccolti nel 2022 e quelli del 2024 sarà fondamentale per determinare eventuali variazioni climatiche e la presenza di inquinanti atmosferici legati ai lavori di costruzione. Questo progetto pilota, che si ispira a pratiche simili già utilizzate in agricoltura, rappresenta una novità per l’Alto Adige, ma non è l’unico esempio di analisi di miele a scopi ambientali. Infatti, il 20 ottobre, a Prato allo Stelvio, verranno analizzati i campioni di miele di circa 300 apicoltori locali, a conferma dell’importanza crescente di questi studi per la protezione ambientale.

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