L’Assessore Regionale all’Università, Ricerca e Innovazione, Alessandro Fermi, ha fatto tappa alla IULM ( Libera Università di Lingue e Comunicazione) di Milano durante il suo tour tra gli atenei lombardi. Accolto dal Prorettore vicario Valentina Garavaglia, Fermi ha avuto l’opportunità di confrontarsi con il Direttore Generale Raffaella Quadri, i presidi delle facoltà e altri rappresentanti dell’ateneo.
La visita alla IULM ha incluso un tour al Laboratorio di traduzione simultanea – Aula Pautasso, alla biblioteca, al Museo della Comunicazione e all’Aula multimediale – TAM TAM. Fermi ha anche partecipato in diretta a Radio IULM e visitato spazi come AILab, Brain Lab, il fitness center, gli IULM Studios e le aree di coworking.
L’Assessore Fermi ha definito la IULM come un’università pionieristica, capace di anticipare il futuro attraverso progetti concreti. Secondo Fermi, la IULM sa dare corpo e mantenere la sua predisposizione pionieristica, caratteristica presente nel DNA di questa università.
Per Fermi, la IULM rappresenta un’eccellenza nel panorama accademico lombardo. Quando ha assunto la delega all’Università di Regione Lombardia, ha deciso di conoscere da vicino il mondo accademico, visitando tutti gli atenei, sia pubblici che privati. Secondo lui, in Lombardia, il sistema universitario non ha pari in Italia e forse nemmeno in Europa, e questo primato va conosciuto e valorizzato.
Il tour, che ha portato Fermi a metà del suo percorso tra gli atenei lombardi, consente di raccogliere le esigenze specifiche di ciascuna università. Ritiene che sia doveroso mettere in campo strumenti per aumentare l’attrattività del sistema universitario lombardo, dato che circa il 40% degli studenti proviene da fuori regione e un 7-8% dall’estero.
Per mantenere e aumentare l’attrattività degli atenei lombardi, Fermi ha evidenziato la necessità di trattenere gli studenti dopo il percorso universitario e di attirarne altri da tutta Europa. Ha inoltre parlato di una misura legata al PNRR, che garantisce continuità ai fondi attraverso una quota dei fondi FESR. Questa misura prevede l’implementazione di laboratori, aule studio e tecnologia, con un budget di 40-50 milioni di euro. Se la risposta sarà positiva, la misura diventerà strutturale, rendendo le università competitive.