I sindacati: incomprensibile chiudere l’Università per la Pace

Università per la Pace

Un fulmine a ciel sereno che stupisce i sindacati Cgil, Cisl e Uil la Pdl 256/24, licenziata dalla Commissione Assembleare Permanente Affari Istituzionali, cultura, Istruzione, Programmazione e Bilancio della Regione Marche con cui si è deciso di chiudere l’Università per la Pace.

Una scelta giudicata “incomprensibile” in virtù della “grande attività svolta in questi anni nel divulgare i temi della pace e nell’organizzazione delle iniziative e delle manifestazioni di cui è stata promotrice, contro la violenza e i soprusi di ogni genere, per la giustizia sociale e in difesa dei più deboli”.

Un termine, “pace”, che si deve costruire, ricordano i sindacatati. E appunto l’Università per la Pace “è un soggetto che costruisce la Pace attraverso la formazione, la formazione delle coscienze, di una coscienza nuova, una coscienza di pace, perché la formazione è alla base di tutto ciò che si vuole costruire di nuovo”.

“Per Cgil Cisl Uil Marche – attaccano i sindacati – è incomprensibile la volontà di cancellare un soggetto così importante, radicato sul territorio, che rappresenta una storia ma anche un futuro, verso il quale diciamo tutti di voler andare, un futuro di pace su cui noi crediamo”.

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