Cinghiali, ok abbattimenti dai dipendenti delle aziende e tempi più celeri per gli interventi

cinghiali Psa

Prime risposte della Regione Umbria per cercare di arginare l’eccessiva presenza dei cinghiali. D’ora in poi, infatti, anche i dipendenti abilitati delle aziende agricole potranno ora procedere agli abbattimenti nei terreni di proprietà.

Tempi molto più corti, inoltre, per autorizzare gli interventi richiesti dagli agricoltori e dai conduttori dei terreni per salvare le loro coltivazioni dalle scorribande dei cinghiali: la polizia provinciale avrà infatti 24 ore di tempo per dare una risposta.

La Regione ha inoltre stanziati i primi 20mila euro per l’acquisto delle celle frigorifero e allestimento dei centri di raccolta finalizzate al monitoraggio della Peste Suina Africana nelle aree dei sette comuni della Lunigiana dove sono state attivate le restrizioni e le misure per scongiurare la sua diffusione.

“E’ con soddisfazione – spiega Coldiretti Toscana – che apprendiamo della delibera che testimonia l’attenzione della Giunta regionale verso il mondo dell’agricoltura. Ringraziamo in particolare la vicepresidente Stefania Saccardi e il governatore, Eugenio Giani per aver confermato gli impegni presi con gli agricoltori in piazza in occasione della nostra mobilitazione. Ma come è chiaro a tutti – avverte Coldiretti – il problema non è rappresentato dala sola specie dei cinghiali che scorrazzano a piede libero nelle nostre campagne ed ormai nelle nostre città. In questo senso auspichiamo una rapida approvazione da parte dell’Ispra del piano straordinario di contenimento delle altre 21 specie che hanno invaso la nostra regione”.

Coldiretti, che a Firenze si è presentata con il sostegno di oltre cinquanta sindaci con la fascia tricolore, aggiunge che la propria azione non si esaurisce qui. Il “grande bersaglio” si chiama Piano faunistico venatorio, che è lo strumento di gestione e controllo della fauna selvatica sul territorio per cui Coldiretti chiede ora un vero cambio di passo e di prospettiva per la salvaguardia della produzione agricola e la sicurezza dei cittadini.

“Coldiretti ha chiesto che tutte le aree produttive, come da fascicolo di Artea – scrive l’associazione – siano considerate zone non vocate alla presenza della fauna selvatica. Questa richiesta è stata recepita positivamente dalla vice presidente Saccardi che con i suoi uffici sta lavorando alla redazione del nuovo piano faunistico venatorio. Una posizione, la nostra, che ha incontrato il sostento dei rappresentanti del consiglio regionale che sono saliti con noi sul palco di Piazza del Duomo”.

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