Il Codice identificativo nazionale (Cin) per gli affitti brevi è in continua espansione. Dopo Puglia e Veneto, anche l’Abruzzo partecipa alla fase sperimentale della Banca dati strutture ricettive (Bdsr) del ministero del Turismo. Questa iniziativa coinvolgerà quasi 10mila immobili nella regione, consentendo di rafforzare i controlli antifrode. La Lombardia sarà la prossima regione ad adottare il Cin nei prossimi giorni.
Le regioni attive nella sperimentazione comprendono la Puglia, dove la prima fase è iniziata il 3 giugno scorso, seguita dal Veneto e ora dall’Abruzzo. A breve si aggiungerà anche la Lombardia. Questi test sono cruciali, considerando che, secondo i dati dell’Aigab (Associazione Italiana Gestori Affitti Brevi), il potenziale immobiliare di queste regioni su Airbnb ammonta a circa 150mila immobili disponibili per affitti brevi.
La piattaforma online del ministero permette ai cittadini di accedere tramite Spid o Cie per richiedere il Cin, necessario per pubblicare annunci e per l’esposizione all’esterno delle strutture. Attualmente siamo ancora in fase sperimentale, con gli archivi regionali impegnati nella trasmigrazione dei dati nella piattaforma nazionale e nell’interoperabilità tra i diversi software.
Le sanzioni e gli obblighi relativi al codice identificativo entreranno in vigore solo a partire dal sessantesimo giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell’avviso di attivazione della banca dati nazionale, prevista non oltre il 1° settembre 2024. In questa fase iniziale non sono previste sanzioni, permettendo ai cittadini di adeguarsi volontariamente agli obblighi del Cin. Fino ad oggi sono stati assegnati 2.766 codici.