Negli ultimi anni, le esportazioni avevano permesso al sistema produttivo marchigiano di resistere alle crisi causate prima dalla pandemia di Covid-19 e poi dalle tensioni internazionali. Tuttavia, il 2024 è iniziato male anche sul fronte delle vendite all’estero.
Il segretario di Confartigianato Marche, Gilberto Gasparoni, e il segretario di Cna Marche, Moreno Bordoni, segnalano che “il crollo dell’export di prodotti farmaceutici nel primo trimestre dell’anno ha causato una drastica riduzione delle esportazioni marchigiane, scese da 8,1 a 3,6 miliardi di euro, con una perdita di 4,5 miliardi pari a un -55,5%. Anche escludendo i medicinali, l’export marchigiano ha comunque subito una flessione del 2,6%, passando da 3 miliardi e 196 milioni dei primi tre mesi del 2023 a 3 miliardi e 113 milioni nello stesso periodo di quest’anno (-83,2 milioni). I settori più colpiti sono la meccanica e la moda”.
Particolarmente preoccupante è stata la diminuzione delle vendite di prodotti farmaceutici verso Cina (-97,1%) e Belgio (-74,6%). Complessivamente, l’export farmaceutico delle Marche tra gennaio e aprile si è quasi azzerato (-90,2%).
“Se il calo dell’export farmaceutico è probabilmente temporaneo” precisano Gasparoni e Bordoni, “a destare preoccupazione sono i dati negativi delle esportazioni nei settori della meccanica e della moda. Le esportazioni di macchinari e apparecchiature sono diminuite di oltre 113 milioni di euro rispetto al primo trimestre del 2023, pari a un -17,3%, mentre le calzature hanno subito una riduzione di 40,1 milioni di euro, pari all’8,1%. Il settore tessile ha perso 6,4 milioni di euro, pari al 20,8%, mentre l’abbigliamento ha visto un aumento delle esportazioni di 3,3 milioni di euro, pari al 2,1%. Complessivamente, il sistema moda ha registrato una contrazione dell’export di 43,2 milioni di euro, pari a un -6,3%. Meccanica e moda sono settori chiave dell’economia marchigiana, ed è quindi fondamentale prestare molta attenzione a questi segnali di difficoltà per intervenire tempestivamente ed evitare crisi più gravi”.
Negli altri settori manifatturieri delle Marche, si segnala un aumento delle esportazioni di mezzi di trasporto, prodotti alimentari e apparecchi elettrici. Tuttavia, i settori del legno, carta e stampa, prodotti chimici, plastica, metalli e computer mostrano tutti segni negativi.
“Questi dati trimestrali” concludono Bordoni e Gasparoni, “sono suscettibili di correzioni nei trimestri successivi, ma è prudente non sottovalutarli. È necessario intensificare la collaborazione tra la Regione, le Aziende Speciali della Camera di Commercio e le Associazioni di categoria per sostenere le imprese esportatrici marchigiane e facilitare la loro partecipazione alle fiere nazionali e internazionali. In questo contesto, è importante rifinanziare l’apposito fondo”.
“Non possiamo permettere che il calo dell’export diventi permanente, poiché metterebbe a rischio interi sistemi produttivi, economici e sociali della regione“.