Piombino. Incombe la crisi ittica. Molti lavoratori a rischio per la gara delle tre concessioni.

I sindacati di settore vedono un futuro complicato alla luce della controversia sulla messa a gara di tre concessioni a Piombino che riguardano il mondo della pesca. Tutto ruota sulle parole e sulle interpretazioni che le si danno: i sindacati ritengono che l’attività agricola della acquacoltura non possa essere come quella delle spiagge segnate dalla Legge Bolkestein.

L’acquacoltura segue i cicli stagionali di “semina” e “raccolta”, cicli che non possono essere messi a gara semplicemente per rispettare qualcosa che si è male interpretato o non approfondito nella sua complessità. Occorre sapere per tutelare, capire prima di agire.
Le attività di acquacoltura del Golfo di Follonica, in particolare quelle insistenti nel Comune di Piombino, sono una delle più importanti realtà del settore in Italia e rappresentano il solo esempio d’ investimento operativo svolto in questi anni nel Comune di Piombino per contrastare l’enorme emorragia di posti di lavoro dettata dalla crisi siderurgica che non sembra vedere la luce in fondo al tunnel.
L’appello che le forze sindacali rivolgono al mondo politico è un’esortazione a tutelare le diverse centinaia di famiglie, considerando le stagionalità e l’indotto, che hanno trovato in questi anni una valida alternativa alla siderurgia.
Visto che il problema è già arrivato agli scranni del Parlamento, chiediamo a Regione e Comune di attivarsi in modo propedeutico al fine di non perdere ulteriori posti di lavoro.
Le Segreterie FAI-FLAI-UILA della Toscana, saranno presenti al fianco dei lavoratori per garantire il massimo della tutela.

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