Saldi invernali a Torino e in Piemonte: previsioni e tendenze

Giancarlo Banchieri

Il prossimo venerdì, 5 gennaio, segnerà l’inizio dei saldi invernali a Torino e in Piemonte, un’attesa stagione di shopping che si protrarrà fino a venerdì 1° marzo. Tuttavia, quest’anno, la cifra media di spesa si attesterà intorno ai 130 euro, registrando un lieve decremento rispetto alla stagione precedente. I commercianti, nonostante questa sfida, sono ottimisti data la persistente crisi dei consumi.

Cresce l’appetito per gli sconti

Secondo l’indagine condotta dall’ufficio studi di Confesercenti, la percentuale di consumatori intenzionati ad approfittare degli sconti è in aumento, passando dal 40% della scorsa stagione al 44%. Questo fenomeno potrebbe rappresentare una luce in fondo al tunnel per i commercianti, nonostante le difficoltà causate da un novembre e un dicembre caratterizzati da un calo delle vendite del 10-15%.

Il cambiamento climatico ha anche influenzato negativamente le vendite, con la stragrande maggioranza delle imprese che ha risentito dei suoi effetti.

Micaela Caudana, presidente di Fismo-Confesercenti, osserva: “Vedremo probabilmente un aumento del numero di clienti, ma la spesa media per cliente sarà leggermente inferiore. Questa tendenza riflette il cambiamento nei modelli di consumo, con un focus crescente sulla qualità e un approccio più consapevole agli acquisti”.

Preferenze dei consumatori e ritorno ai negozi di vicinato

L’abbigliamento rimane la scelta principale per oltre l’80% dei consumatori, con l’elettronica e gli accessori per la casa che attirano il resto del pubblico. Il budget medio si aggira intorno ai 130 euro, ma circa il 50% dei consumatori prevede di spendere meno di 100 euro.

Il clima mite di quest’inverno ha lasciato una parte significativa dei capi pesanti invenduti, offrendo ai consumatori un’ampia scelta di taglie, colori e tipologie. Tuttavia, le preferenze per i capispalla sono in calo rispetto all’anno precedente, con una maggiore attenzione verso capi meno impegnativi dal punto di vista economico, come maglie, felpe, gonne, pantaloni, scarpe, intimo e pelletteria.

Il fenomeno del ritorno ai negozi di vicinato, già osservato nella scorsa stagione, si conferma con un aumento del 34% rispetto al 30% dell’anno precedente.

Saldi e sconti: una pratica diffusa

Anche quest’anno, la stragrande maggioranza degli operatori, oltre il 90% dei quasi 1700 negozi di abbigliamento e calzature (circa 2800 con la provincia), offrirà sconti ai clienti.

Giancarlo Banchieri, presidente di Confesercenti, conclude: “Le difficoltà non sono finite, e l’inflazione continua a pesare sulle famiglie. È inevitabile che gli acquisti siano cauti e oculati. È incoraggiante notare che sempre più consumatori riscoprono il valore dei negozi di quartiere. Tuttavia, il web e la grande distribuzione mantengono politiche commerciali aggressive, offrendo sconti durante tutto l’anno. È essenziale regolamentare gli sconti in modo più uniforme e tassare adeguatamente i giganti del web per garantire condizioni di gioco eque per tutti, specialmente per le piccole imprese”.

 

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