Nell’odierna società, numerosi giovani si trovano a fronteggiare ostacoli che talvolta sembrano insormontabili. Molte volte, la prospettiva di un cambiamento appare incerta se non difficile, spingendo alcuni a rinunciare senza neanche tentare di modificare la propria realtà.
«L’adolescenza è una fase delicata caratterizzata da una profonda confusione identitaria e da una grande incertezza. Durante questo periodo, i giovani desiderano il sostegno e l’approvazione della famiglia e degli adulti, ma spesso non riescono a esprimerlo in modo chiaro, creando così un gap nella comunicazione: se da un lato ricercano protezione e supporto, dall’altro anelano a un desiderio di libertà e indipendenza. In questa dinamica si inserisce anche l’aspirazione di conformarsi agli altri, di integrarsi nel gruppo dei pari, per la necessità di sentirsi parte di qualcosa di più ampio», illustra la dott.ssa Laura Mascali che, con oltre 20 anni di esperienza nel counseling nelle scuole secondarie e nelle associazioni, è stata una vera pionera, contribuendo a introdurre la figura del counselor a Catania. Specializzata nella didattica per i disturbi specifici dell’apprendimento (DSA), nel suo studio privato e negli istituti si focalizza sulle problematiche di giovani e teenager in contesti sia scolastici sia di crescita personale.
«Le difficoltà connesse alla scarsa motivazione, percepire i compiti come noiosi o inutili, provare disinteresse per cose o situazioni, non avere fiducia in se stessi possono generare un ciclo di pensieri negativi, influenzando l’autostima e alimentando la convinzione di non essere in grado di affrontare le sfide della vita quotidiana».
È proprio in questo contesto che il counseling può essere fondamentale per i giovani:
«Se si affronta un problema con il metodo razionale del pensiero si ottengono risultati corretti ma non originali e innovativi. Grazie a Edward De Bono, medico e psicologo, oggi sappiamo che esiste anche un “pensiero laterale” che è un neologismo usato per identificare il pensiero divergente. Il pensiero laterale è collegato all’intuizione, alla creatività e allo humour, è un modo di pensare che non segue la logica e trova soluzioni efficaci che portano ad una svolta. Per ogni problema è quindi possibile trovare varie soluzioni cambiando il punto di vista e vedendo le situazioni da varie angolazioni. Questo approccio si adatta in modo ottimale al contesto giovanile».
Il lavoro di sostegno della dottoressa Mascali con i ragazzi si focalizza sulla gestione efficace dei gruppi e sull’accompagnamento dei giovani attraverso progetti e programmi personalizzati. L’obiettivo è fornire un supporto benefico per tutti i partecipanti, promuovendo il lavoro comune, orientato al benessere psicofisico attraverso comportamenti che stimolano l’autoefficacia, la cooperazione e il sostegno reciproco che si sviluppa e si rivela estremamente efficace e gratificante: «Nella didattica moderna – spiega – pensiero divergente e pensiero convergente dovrebbero essere complementari: in un’attività in classe si può invitare gli alunni a usare l’immaginazione per stimolarli e non bloccarli alle tentate soluzioni più semplici. Una strategia, ad esempio, è quella di abituare gli alunni ad attività laboratoriali con giochi che stimolano l’immaginazione, pensare a situazioni che sarebbero potute accadere ma non sono accadute. In questo modo la mente pensa al passato e al futuro, comprende i collegamenti di causa ed effetto, pensa a come le cose sarebbero potute andare oltre la razionalità. Questo metodo permette di sciogliere delle rigidità e rende i pensieri flessibili, uscendo anche dai soliti “copioni”, per sentire emozioni anche nascoste dalle emozioni “parassita”».
La dottoressa Mascali adotta un approccio multidisciplinare che include una varietà di metodologie «Il problem-solving è una strategia che serve a fare maturare la capacità di non arrendersi davanti alle difficoltà, a non pensare che non ci sia una via d’uscita, ma a cimentarsi a cambiare le cose con fiducia e ottimismo. La strategia del brainstorming, invece, allena la mente alla vivacità intellettiva per migliorare ciò che può essere cambiato: attraverso l’utilizzo del pensiero immaginativo è possibile avanzare ipotesi alternative su certezze assolute».
Anche l’ermeneutica, l’arte dell’interpretazione di un testo letterario o di una poesia crea spunti alla creatività: «La creatività svolge un ruolo dominante in una società sostenibile e proiettata al futuro. Nelle mie sessioni di gruppo mi piace molto leggere poesie e brani di letteratura perché penso che possano stimolare la riflessione. Ciò permette ai ragazzi di esplorare liberamente i loro pensieri, di esprimere le proprie idee, un aspetto fondamentale per gli adolescenti che sono dotati di un forte senso critico e che hanno bisogno di esprimere se stessi per dare spazio alla propria personalità».
Il giovane che fa questo percorso con un counselor sviluppa molte capacità:
«Questo processo contribuisce a renderlo unico, favorendo un incremento significativo del senso di autoefficacia, della motivazione e delle capacità relazionali. Inoltre, rafforza la forza di volontà e indirizza una maggiore energia verso gli obiettivi, inclusi quelli futuri. Il giovane sviluppa una maggiore consapevolezza delle proprie risorse e riceve il supporto necessario poiché è accettato nella sua unicità e nelle sue differenze peculiari. Queste ultime non solo vengono apprezzate, ma agiscono come elementi distintivi che lo rendono speciale».